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lunedì 9 settembre 2024

UNA SITUAZIONE DIFFICILE DA ACCETTARE
di Luigi Mazzella 


 
La sclerotizzazione della Ragione in Occidente fa sì che chi abbia frequentato le scuole medie superiori e l’università continui a usare il linguaggio appreso sui banchi di scuola e nelle aule accademiche senza rendersi conto della sua inattualità e obsolescenza. Si usano parole divenute prive del loro significato originario come neo-liberismo, populismo, sovranismo e altre non capendo che la realtà politica ed economica è talmente cambiata da richiedere un tipo di analisi ben diverso da quello cui l’opinione pubblica era stata abituata, partendo dalla convinzione di vivere in un regime democratico (con i suoi rituali elettorali con effetti sul governo dei Paesi) presente sia nel vecchio e sia nel nuovo continente. Oggi non è più così: c’è un blocco egemone anglo-americano (con prevalenza del secondo termine sul primo) che elabora una politica definibile approssimativamente “pauperistica” che impone nei propri Paesi e in quelle egemonizzati e che prescinde totalmente da indirizzi scientifici di economisti, giuristi e altri uomini del sapere accademico perché si sostanzia in una somma di provvedimenti idonei a tenere buono il “popolo bue”, proprio ed altrui. Questo blocco, al potere con continuità preoccupante, non crede più nell’alternanza e vagheggia una linea politica che è quella del Partito Democratico Americano e del Laburismo inglese, influenzato non a caso dal ritorno in auge del solito Tony Blair, consulente bene inserito nel sistema finanziario giudaico-americano. I tentativi Reaganiani, Thatcheriani, Trumpiani di ribaltare la situazione sono divenuti oggi del tutto impossibili: respinti con ogni mezzo, compreso l’uso politico della giustizia. La dipendenza politica assoluta dagli Stati Uniti di tutti gli schieramenti Europei (con rare eccezioni) garantisce inoltre che l’Europa, sostanzialmente obbligata dai voleri degli Inglesi e dei Nord-americani, a non “infastidire” lo strapotere economico anglosassone, “non muova foglia che Wall Street e la City non vogliano”.
Destra, Centro o Sinistra che dir si vogliano non possono fare altro che attuare le linee politiche del Partito Democratico Statunitense condotto in apparenza da un Presidente eletto (cui il Pentagono può sempre opporre rifiuti, come nel caso del ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan disposto da Trump) ma super controllato dai servizi d’intelligence, finanziati in un modo che molti intellettuali del cinema ritengono, nelle loro opere, più occulto che palese. Sentire, quindi, insigni notisti politici parlare di effetti catastrofici del neo-liberismo e citare le conseguenze benefiche o malefiche di altri aulici concetti economici fa una certa impressione.
Domanda: Siamo certi che non s’invoca “la Scienza” per coprire una squallida guerra di strapotere internazionale, combattuta ormai senza esclusione di colpi, nell’ignoranza o con la complicità di politicanti di provincia, mandati al governo dei Paesi subalterni, grazie ai suggerimenti di esperti d’oltreoceano circa l’uso congiunto di sistemi elettorali truffaldini e quello politico della giustizia che, insieme, tengono lontani dall’agone politico le persone dabbene e competenti?