non ricordo la tua voce i tuoi occhi sì con quella ruga sbilenca che spezzava la retta delle mai viste lacrime nelle tue disgrazie solo preghiera mi aggrappavo a quella tua gonna lunga a pieghe leggere e il mio mondo era salvo ogni tuo gesto era senza peso eri una piuma e su me sulle cose che toccavi scendeva una grazia una benedizione antica si rifaceva ogni volta vita avevi capelli raccolti in una retina sottile eri una farfalla catturata dai tanti che non hanno saputo amarti anch’io sono stata una di quelli? [Dedicata a mia nonna Isolina, 3
ottobre 2024]