LA CONSULTA E IL REFERENDUM
di
Franco Astengo
Calderoli della Lega
Da una legge porcata all'altra
Fatta
salva la necessità di leggere per intero la sentenza è difficile, da parte di
chi sostiene la Costituzione, adeguarsi al giubilo che si è levato per salutare
la decisione della Corte Costituzionale di chiedere il ritocco di
parti(sicuramente significative) della riforma che propone la cosiddetta “autonomia
differenziata”. In sostanza la Corte rimanda il testo al Parlamento accompagnandolo
con precisi vincoli di merito ma affidandosi alla stessa maggioranza che lo ha
approvato. Nella contesa tra Regioni (perché di questo si è trattato in
sostanza) è emersa una decisione che sicuramente creerà problemi al Governo ma,
nel contempo, pone in discussione l’ammissibilità del referendum (e in
particolare del quesito che domanda la totale abolizione) il cui svolgimento è
stato richiesto da 1.300.000 firme raccolte questa estate da un articolato
schieramento nel quale erano presenti partiti politici, sindacati, soggetti
associativi di diversa natura. La corte di Cassazione è adesso chiamata a
discutere l’ammissibilità stessa della richiesta prova referendaria che con
astuzia è stata collegata dalla maggioranza di destra alla legge di bilancio
evitando così la tagliola della legge costituzionale. È necessario che lo
schieramento che ha proposto il referendum si mobiliti immediatamente fornendo
scienza giuridica e forza popolare per il suo svolgimento puntando sulla
abolizione totale dell’articolato. Egualmente le forze parlamentari del
centro-sinistra avrebbero il compito di elaborare un progetto di riforma del
titolo V della Costituzione malamente manipolato (ormai il giudizio è di
opinione generale) a suo tempo in chiusura della XIII legislatura repubblicana
dallo schieramento che sosteneva il governo Amato per inseguire la Lega
considerata “una costola della sinistra”. Un ripensamento andrebbe rivolto
anche alle Leggi Bassanini e a quella Del Rio (Province relegate a enti di
secondo grado, abolizione di soggetti intermedi, accorpamenti di Authority
portuali): in sostanza la riflessione dovrebbe investire il quadro complessivo
del sistema delle autonomie inteso nel senso di soggetti di intermediazione
dello Stato. Il punto prioritario però rimane quello del referendum nel quesito
dell’abolizione del disegno sull’autonomia differenziata portato avanti da
governo e maggioranza di destra (la questione non risiede soltanto nei LEP che
riguardano essenzialmente la residualità dello stato sociale, ma materie non
soggette al vincolo dello stabilire il livello dei LEP ma molto delicate
soprattutto sul terreno economico: commercio estere, banche, ecc. ecc.).
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