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domenica 26 gennaio 2025

MEMORIA
di Angelo Gaccione


Mahmoud Ajjour 9 anni
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Massacro degli ebrei e massacro dei palestinesi


I versi riprodotti in questo scritto sono la quinta strofa conclusiva di un mio testo poetico dal titolo “La stessa faccia lo stesso metodo”, della sezione ‘Le Incivili’, e sono del 2020. La sezione che va sotto il nome di ‘Le Dolenti’ comprende, fra gli altri, tre testi: “Dachau marzo 1981”, “La Casa” (si tratta della Casa di Anna Frank ad Amsterdam) 1987, “Il male” (parla dei bambini ebrei del campo di concentramento di Terezin) 1988. Tutte queste poesie di taglio civile sono state estratte da un corpus più ampio e di temi diversi, composto in circa un sessantennio (tra il 1964 e il 2022), e compariranno nel volume Una gioiosa fatica di prossima pubblicazione presso la Casa Editrice La Scuola di Pitagora di Napoli. Si tratta di testi più volte pubblicati, ripresi e rilanciati da riviste e organi di stampa vari, proprio per la tematica dolorosa e per la tragica attualità che volta a volta rivestono. Anche se il riferimento è, chiaramente, alla shoah e ai gulag. “Odissea” ha dedicato alla persecuzione ebraica pagine e pagine in tutti questi 22 anni di vita, attraverso la penna di tanti suoi collaboratori.


Cadaveri di ebrei  su un carro bestiame
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Giovanissimo, dedicai un lungo articolo alla Sinagoga di Milano che potei visitare dopo la ristrutturazione. Nel volume La mia Milano (2023), un capitolo è dedicato al Memoriale. Nel luogo dove sono vissuto esiste un toponimo molto eloquente: Valle dei Giudei, e dunque i discendenti di questa comunità avranno contribuito alla varietà degli abitanti, allo stesso modo dei discendenti degli antichi greci o dei dominatori spagnoli. Così come vi contribuiranno i discendenti di albanesi, romeni, cinesi, ucraini e giovani di colore che oggi vi risiedono. Tuttavia, mai è venuto in mente a qualcuno che un cognome identificasse qualcosa di diverso di un uomo, di una donna, di un bambino. E tale è rimasto in me il sentimento: non riesco a differenziare gli uomini se non per i loro comportamenti, per il loro agire, per la loro umanità. Un mafioso calabrese è, ai miei occhi, spregevole quanto un mafioso e criminale milanese; non voglio avere nulla a che fare con un corrotto e indegno calabrese, così come non voglio avere nulla a che fare con un corrotto e indegno lombardo. E se umanamente un uomo che si dice di sinistra si comporta da merda, io tale lo considero, e nessuna presunta vicinanza ideale me lo può rendere diverso da quello che è. 


Fossa comune
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Un israeliano massacratore è spregevole, ai miei occhi, quanto un massacratore arabo. Un soldato israeliano che bombarda indiscriminatamente villaggi inermi e popolazioni civili, ubbidendo ad un ordine criminale del suo governo, ai miei occhi è un criminale, come lo è il fanatico musulmano che ubbidendo ad un ordine criminale dei suoi imbonitori, si fa saltare in aria su un autobus ammazzando indiscriminatamente civili innocenti che non hanno nulla a che spartire con il loro governo. Ora vi invito a leggere i versi di cui accennavo all’inizio e di soffermarvi sugli ultimi due.


Fossa comune
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Noi che non abbiamo provato
il terrore che paralizza gli arti
l’anima strozzata nella gola…
Noi che non abbiamo conosciuto
il cieco gorgo che li ha inghiottiti
Noi dovremmo avere almeno imparato
che tutto ciò che è disumano si somiglia.


Fossa comune
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Il terrore che paralizza gli arti e strozza l’anima nella gola è uguale per tutte le vittime: israeliani e palestinesi; così come il cieco gorgo che li ha inghiottiti vale per i milioni di ebrei sterminati innocenti dai nazisti, e vale altrettanto per vecchi, malati, donne, bambini, neonati, madri e padri palestinesi sterminati a migliaia innocenti dal governo e dai militari israeliani. 


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Se avete capito bene il senso profondo del verso finale: tutto ciò che è disumano si somiglia, non possiamo stilare classifiche, fare somme aritmetiche, o cavarcela con le definizioni. Stiamo parlando di carne e sangue, di orrore e morte, di distruzioni e umiliazioni che sono uguali per chi li subisce. Di riduzione, cioè, di esseri umani innocenti ad una condizione disumana. Essere bruciato in un forno crematorio credete sia diverso dall’essere inceneriti dalla granata di un drone? Vedere la propria casa ridotta in macerie dai bombardamenti ed essere privati di tutto, ricordi compresi, credete sia diverso dalla cacciata, dall’esproprio e dalle ruberie praticate dai nazisti? Le fosse comuni dei lager credete che siano diverse dalle fosse comuni dove sono stati ammassati i cadaveri dei palestinesi? 


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Che colpa ne avevano gli ebrei allora e che colpa ne hanno i palestinesi ora? Sono stati forse i vecchi, i malati, i neonati, i bambini, i pastori, i contadini, le mamme, i papà, le abitazioni, le scuole, gli ospedali, i campi, le riserve d’acqua… a portare il lutto tra gli israeliani il 7 ottobre del 2023? E allora perché colpire tutto questo? 


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Una delle  potenze militari più armate al mondo, dotata del servizio segreto più efficiente, che ha eliminato miratamente tutti i capi e i dirigenti di Hamas, che necessità aveva di sterminare deliberatamente migliaia e migliaia di innocenti palestinesi? Perché ha permesso ai suoi soldati di fare il tiro a segno su campi profughi, disperati, malati, feriti, affamati? Come definiremmo il nostro governo se per annientare un terrorista che si nascondesse nel nostro palazzo lo radesse al suolo provocando la morte di centinaia di innocenti? Davvero i fini giustificano tutti i mezzi? 



Se questa è la dottrina, bisogna sapere che è quella dei nazisti e di tutti i peggiori criminali della storia. Se siamo d’accordo col verso che tutto ciò che è disumano si somiglia, il governo di Israele e i loro sostenitori hanno dato prova di essere disumani; hanno usato metodi di sterminio efficienti e freddamente calcolati come i perversi sterminatori nazisti nei confronti degli ebrei. 



Attenzione, diventare simili ai propri carnefici è un attimo: ricordiamocene. Questa è buona memoria.