Per una volta
sbilanciamoci: l’Europa dei superidioti guerrafondai è finita. La guerra alla
Russia è finita; gli Stati Uniti tornano a Reagan, ai vertici in cui si
discute di tutto, a cominciare dal disarmo nucleare. Naturalmente i superidioti
non l’hanno ancora capito, come dimostrano il comunicato dei ministri
degli Esteri del gruppo di Weimar+ (don’t ask) – basta guardarli in faccia
(vedi foto), comprese le due donzelle al centro, il cui obiettivo era di mettere
la Russia in ginocchio, di farla a pezzetti –, e Macron nell’intervista al
FT. Gli europei, compreso Macron, adesso vogliono la pace, ma che salvi la
faccia di Zelensky, ossia la loro – è come pretendere che una prostituta
sia vergine. Macron, come al solito, dice anche qualcosa di intelligente
qua e là, ma a lui interessa solo apparire intelligente, come si dice di un
animale; infatti per lui la ragione è un optional da usare
secondo le convenienze. Non ci si deve perciò stupire quando egli afferma che
quello dell’Europa è un problema di muscoli, di spesa militare, non di testa,
di coraggio. Non a caso l’Europa ripiomba nei nazionalismi – si salvi chi può.
Prima di chiudere un accenno alla sinistra perbene, quella nutrita di valori,
di “human rights”, di femminismo, ecc, che adora i Democratici americani, e che
considera Trump un fascista o un tecno-fascista. A questa sinistra vanno dette
due cose: 1) che il fatto che il presidente americano sia un
anti-internazionalista non significa che tutto ciò che fa o ha in programma sia
sbagliato, soprattutto alla luce del fatto che, 2) chi l’ha preceduto è
una banda di autentici criminali.