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giovedì 13 febbraio 2025

SCRIVETE A XAVIER BETTEL PER ÖCALAN



Mr. Bettel
Chair of the Committee of Ministers of the Council of Europe
E-Mail: zoltan.taubner@coe.int  Boîte.officielle@mae.etat.lu
 cc: to Members of the Committee of Ministers 
 
Gentile signor Bettel,
il 15 febbraio 2025 ricorre il 26° anniversario del rapimento del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan che da allora è detenuto nell'isola-prigione turca di Imrali. Le visite della sua famiglia e dei suoi avvocati hanno seguito l'arbitrarietà politica dei governi turchi. Nel 2014, la CEDU ha stabilito che la condanna all'ergastolo aggravato di Öcalan, che esclude la possibilità di libertà condizionata, violava la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. La Corte ha raccomandato alla Turchia di modificare le proprie leggi per garantire che i detenuti siano informati della possibilità di essere rilasciati, nota come Diritto alla Speranza. In occasione della riunione del 17-19 settembre, il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa ha nuovamente esortato la Turchia a prendere provvedimenti immediati per conformarsi alla norma CEDU del 2014. Il Comitato ha avvertito che avrebbe preso in considerazione la stesura di una risoluzione provvisoria se non fossero stati compiuti progressi entro il 20 settembre.
Dal 10 ottobre 2023, milioni di persone in Kurdistan e in tutto il mondo hanno partecipato alla campagna “Libertà per Abdullah Öcalan - Una soluzione politica per il Kurdistan” per attirare l'attenzione sulla situazione di Öcalan e richiamare l'attenzione del mondo sulla via della pace.
L'importanza politica di Öcalan per il conflitto turco-curdo non può essere sottovalutata e una risoluzione del conflitto turco-curdo, che ora si è esteso oltre i confini della Turchia con l'attacco, l'invasione e l'occupazione da parte dell'esercito turco di aree nel nord della Siria e dell'Iraq, potrebbe portare la pace anche in Medio Oriente. Oltre a 69 premi Nobel, 1.500 avvocati di diversa provenienza insieme a persone di diverse professionalità (sindacati, movimenti sociali, partiti politici, funzionari eletti, artisti, intellettuali, attivisti e milioni di curdi e loro sostenitori) hanno lanciato un appello anche al CoE e al Presidente della Repubblica di Turchia per porre fine alla detenzione in isolamento di Öcalan e rilasciarlo. Inoltre, sono state fondate numerose reti internazionali che lavorano per il suo rilascio e i loro sforzi continuano tuttora.
Il fatto che le delegazioni politiche del partito DEM (Partito Popolare per l'Uguaglianza e la Democrazia) ricevano ora selettivamente il permesso di visitare Öcalan in carcere, grazie alle pressioni del CoE e delle organizzazioni politiche e della società civile mondiale, può essere uno sviluppo positivo. Tuttavia, Öcalan è ancora un prigioniero politico detenuto in violazione di diverse leggi e convenzioni sui diritti umani. La situazione attuale dimostra quanto poco la leadership e il governo turco credano nella pace, quando la dichiarazione di Nelson Mandela “solo un uomo libero può negoziare” risuona vera. È ora che il comitato ministeriale, alla luce dei recenti sviluppi, assuma una posizione proattiva verso una risoluzione definitiva della questione. Öcalan ha espresso la sua volontà di trovare una soluzione pacifica, nonostante le condizioni diseguali.
Al leader curdo Abdullah Öcalan deve essere permesso di incontrare i suoi avvocati e la sua famiglia e, infine, essere liberato in condizioni che gli permettano di svolgere un ruolo nella ricerca di una soluzione politica giusta e democratica al decennale conflitto curdo in Turchia.
Spetta ora al Comitato dei Ministri compiere passi concreti sul piano legale, diplomatico e politico per la liberazione di Öcalan e per una soluzione politica della questione curda.
Grazie per il tempo e la considerazione,
 
Angelo Gaccione, scrittore, Milano -Italia
e tutti i collaboratori del giornale “Odissea”
 
zoltan.taubner@coe.int 
Boîte.officielle@mae.etat.lu