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lunedì 3 marzo 2025

DIBATTITO PUBBLICO ADDOMESTICATO



Tre minuti a cittadino e alle dieci tutti a nanna
 
Ha fatto bene, il presidente del quartiere ‘Centro storico’ di Firenze, Mirco Ruffilli, a chiudere subito i lavori dopo la prima tornata di interventi al ‘Consiglio di quartiere aperto’ di giovedì scorso nella palestra di San Niccolò ai piedi del Poggio delle Rovinate. Troppi cittadini avevano profittato infatti della generosa finestra di cent’ottanta secondi accordata per dar loro voce. E l’avevano fatto sollevando temi fuori dalle linee-guida lungo le quali era stato istradato il dibattito.
Chissà! Nell’invito all’assemblea, forse era stata proprio l’immagine ancora romantica di quell’incrocio iconico fra Costa dei Magnoli e Costa San Giorgio, teatro oggi di pesanti trasformazioni urbanistiche, a far sperare gli abitanti che di Firenze invasa e vilipesa si intendesse appunto parlare.



Non a caso il cronista della serata ha registrato espressioni come:
‘hanno tagliato di tutto!’
‘hanno distrutto tantissimi alberi!’
‘non vorrei ritrovarmi in Arno…’
‘dovunque mi sposti nella casa, non ho pace: non posso studiare! non posso lavorare! non posso riposare!’


Qualcuno, dal mondo della cultura, ha sintetizzato:
‘Da centro di irradiazione, Firenze è diventata un ostacolo: se la svendiamo ai mercanti del tempio…’.
Qualcun altro si è domandato:
‘In che maniera ci rappresentano quelli che ci amministrano?’.


Per concludere, con Lenin:
‘Che fare? ecco che fare! fare qualcosa di più sfacciato! di più manifesto! facciamoci sentire!’



Saggiamente, quindi, chi ha presieduto l’assemblea ha pensato bene di considerarla chiusa alle 10 e di mandare tutti a casa, evitando una seconda pericolosa opportunità di intervento dopo che - sui temi-canovaccio della serata - il pubblico era stato comunque rassicurato investendo in progetti di falegnameria (i ‘tavoli’ promessi) o in sana dialettica (l’impegno a ‘confronti serrati). Insomma : della Firenze invasa e vilipesa da super alberghi e gru e ruspe e scavi e fracasso sul Poggio delle Rovinate (ovvero: la Collina dei Crolli), con la targa di Cosimo che da secoli ingiunge di non tornare a costruirci, non era proprio il caso di insistere a parlare.
Tanto più che già il primo intervento fuori dal seminato, rigorosamente interrotto dal campanello allo scoccare dei tre minuti d’ordinanza, aveva sollevato qualcosa di più di un semplice allarme. Definitosi un espulso da Firenze, vittima della sostituzione civile e sociale che sta avvenendo in questa città, il presidente dell’associazione di volontariato Idra ha presentato infatti i contenuti del dossier di 40 pagine ‘C’era una volta, e c’è ancora, Costa San Giorgio: antichi monasteri, impossibili residenze di lusso e… quant’altro?’, distribuito ai partecipanti. Immagine di copertina, la veduta aerea della ex Scuola di Sanità militare che si affaccia sul giardino di Boboli: il complesso storico-architettonico in difesa del quale si sono mobilitati fra l’inverno e la primavera 2021, vergando altrettanti potenti messaggi, 46 esponenti della cultura fiorentina, nazionale e internazionale. Fra loro, Antonio Paolucci, Luigi Zangheri, Giovanni Fanelli, Francesco Solinas, Antonio Natali, Paolo Ventura, padre Bernardo Gianni, Mara Visonà, Pietro Piussi, Leonardo Rombai, Angelo Gaccione, Francesco Solinas, Mario Carniani, Pancho Pardi, Laura Baldini, Vittorio D’Oriano, Vittorio Maschietto, Diana Hall. Ciascun contributo, pubblicato sul sito internet di Idra (www.idraonlus.it), è stato trasmesso alle autorità amministrative di Palazzo Vecchio, che non hanno accolto però la richiesta di condividere il progetto di percorso partecipativo “Laboratorio Belvedere”, benché approvato e finanziato dalle Regione Toscana, istituendo una cesura difficilmente sanabile fra istituzioni locali e popolazione: Abbiamo pensato di proporre alla vostra attenzione - ha detto il rappresentante di Idra - un ricordo triste: il ricordo di un fallimento totale, e Mirco Ruffilli ne è testimone, la prova plastica di una totale assenza di relazione fra l’amministrazione comunale e la popolazione: come quei 677 cittadini dell’Oltrarno che firmarono con tutti i loro dati la richiesta formale di aprire un processo partecipativo denegato invece da Palazzo Vecchio”.



Chiudendo però con una nota di ottimismo: “L’indignazione dei residenti in Costa Scarpuccia di fronte all’ulteriore scommessa urbanistica e idrogeologica che li affligge, e l’apparente fase di stallo in cui versano gli stessi lavori del ‘Cinque Stelle su Boboli’, offrono forse una nuova opportunità di contrasto allo sciagurato processo di desertificazione speculativa della città di Firenze in atto nel cuore del suo Centro storico”.
 
Associazione di volontariato Idra