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venerdì 28 marzo 2025

PER NOVALIS


A 224 anni dalla scomparsa prematura del poeta, teologo e filosofo Novalis, vorrei rendere omaggio al genio tedesco romantico del Blaue Blume (Il Fiore Blu), attraverso la traduzione del Secondo Inno, tratto dagli Hymnen an der Nacht, una raccolta di poesie dedicata alla sua amata Sophie, dopo la sua morte, pubblicata sulla rivista tedesca Athenaeum nel 1800, in cui il poeta si raccoglie in sé stesso nella luce della notte per “romanticizzare” il divino, araldo di infiniti segreti. Se ogni atto traduttivo, nella lingua e cultura d’arrivo, comporta sia una perdita che una aggiunta di elementi, dovuti a differenti variabili di natura socio-linguistica e culturale, il mio è un tentativo di essere quanto più fedele a quel sentimento della “Sehnsucht” tedesca tipica dei poeti romantici del circolo di Jena, di cui Novalis si fa esemplarmente portavoce.
Anna Rutigliano



Secondo inno alla notte
 
Farà sempre ritorno il mattino?
Finirà mai la violenza sula Terra?
Infausta frenesia che divora
l’avvicinarsi celestiale della Notte.
Arderà mai in eterno
il segreto sacrificio d’Amore?
Alla Luce è stato attribuito il suo Tempo;
ma il regno della Notte non possiede
tempo né spazio.
Eterno è il sonno.
Sacro Sonno, non rallegrare troppo di rado
il devoto alla Notte, in questo giorno di fatica terrena.
Gli stolti soltanto ti rinnegano e
non conoscono sonno
se non quello dell’ombra.
che tu infondi su di noi, con pietà,
in questo crepuscolo di vera Notte.
Non ti percepiscono
Nel torrente dorato dei grappoli,
nel miracoloso olio del mandorlo e
nel bruno succo del papavero.
Non sanno che Tu sei lì,
fluttuante ai seni della tenera fanciulla
 a rendere Cielo il suo grembo,
non sospettano che ti opponga
da antiche storie aprendo Cieli e
che conduca la chiave alle dimore dei beati,
Tu, silenzioso messaggero di Infiniti Segreti.