Fame Ogni cosa deve crollare invece resta immobile tutto l’inutile è ancora
qui a chiudere le porte a farsi memoria senza
aria, pietra per case. Se non ci fosse più nulla
da riconoscere se sparisse l’albero dal
ramo storto e la rosa malata ogni cosa sarebbe nuova,
potrebbe pensarsi. Abbiamo bisogno di
distruzione, la presenza occupa ogni
spazio tra cielo e strade impossibile ogni verso
rapace ogni predazione innocente tutto è sfinito e non
muore, consuma e paga. Abbiamo bisogno di essere
macerie di quel silenzio del
crollo quando chi sopravvive ha fame vera.
Odio E noi che andiamo senza
origine di verbo di là dal fiume diamo assedio alle ombre. Qualcuno è venuto
dall'altra parte dove le rive si uniscono
in trincee e le soste non fanno
pane. Prendiamo le case e le
teste bruciamo e i denti e i cani e i
tappeti buoni di storia ogni cosa qui è
nulla. Due proiettili nella tasca
fanno odio e per quello che
sappiamo da questa parte del fiume
nulla fa più differenza.