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venerdì 9 maggio 2025

CHI È IL VERO LEONE?
di Luigi Mazzella

 
Leone XIV
 
Si parla di “linguaggio del corpo” a proposito della comunicazione umana non verbale. Chi ne sostiene la forza ritiene che esso, non sempre ma molto spesso, è più eloquente delle parole: utilizza i movimenti del corpo, le espressioni facciali, i gesti  e la postura per esprimere autentici e veri pensieri, sentimenti ed emozioni. Concetto analogo non esprime il cosiddetto “linguaggio della politica”, essendo esso più strettamente legato all’uso delle parole in gergo “politichese”. Eppure, per me che sono un rabdomante della scrittura, che non ha fonti informative né ufficiali né segrete e/o riservate, se la politica non avesse un suo linguaggio che non è solo quello dei gesti ma quello risultante dalla concatenazione di determinati eventi, non sarebbe agevole scrivervi questi articoli.
Prendiamo il caso di Donald Trump e dell’elezione del nuovo papa Leone XIV. Io avevo previsto esattamente ciò che poi si è verificato e non perché avessi avuto un’imbeccata dallo spirito santo: sono notoriamente e dichiaratamente non credente. L’avevo intuito interpretando il linguaggio della politica. Non di certo per effetto del giuramento nel neo eletto Presidente americano sulla Bibbia (esso fa parte di un rituale consolidato, impossibile da rimuovere anche oggi, nel terzo millennio e di Lady Gaga) ma in ragione della frase di Donald Trump, secondo cui Dio avrebbe dirottato la pallottola del suo cecchino nel corso della campagna elettorale per salvargli la vita e consentirgli di guidare l’America. La conferma mi era venuta dalla sua foto vestito da Papa pubblicata con il proprio evidente consenso. D’altro canto, da buon americano, Trump aveva già avuto prova del ruolo determinante della Chiesa Cattolica nella vita politica, un tempo solo europea e ora decisamente mondiale. In altre parole, l’America del Nord aveva già fatto tesoro della “spallata” data da papa Woytila, con l’aiuto del cardinale statunitense Marcinkus, all’Unione Sovietica, favorendone il crollo (e provocando l’immissione nel mercato Occidentale dei quattrini accumulati dai membri della Nomenklatura bolscevica nel dichiarato (e falso) loro impegno multi decennale orientato, a loro dire, ad aiutare i poveri). L’esperienza di un Papa filo-americano è stata oggi completata con l’elezione di un Pontefice per cosi’ dire “di casa”.
Naturalmente, a parte l’inutile sproloquio, per sua tradizione apologetico e falso dei soliti, fidati e solidamente asserviti  addetti alle note di stampa  e agli imbarazzanti talk-show per uomini (serali) e donne (pomeridiani) di uguale stupidità del sistema mass-mediatico, sulla stampa e on line sono apparsi i primi commenti meno conformisti. Il Quotidiano Nazionale scrive di 14 milioni di dollari donati da Trump (sull’esempio di quanto già avvenuto per papa Pio XI nel 1922) per influenzare il Conclave e tirare la volata a Prevost.
Vero? Falso? Ha un senso indagare? Al punto in cui è arrivato l’Occidente… tutto è inutile per cambiare rotta. Il nostro mondo ha accettato il verbo religioso di morire in perfetta letizia. Non resta che dire: amen!