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QUANDO UNA NATO SENZA USA?
di Luigi Mazzella
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L'America se la ride...
elaborazione di Max Luciani
Mentre in Italia la pulzella della Garbatella, come una scolaretta delle
scuole medie, scopre l’icasticità dei brocardi latini e li cita con piglio
evangelico (o mussoliniano), incurante degli effetti di rigetto che
quello (bellicoso) prescelto possa produrre su un uditorio che desidera
intensamente la pace, mentre la Schlein ritiene che essere di sinistra
significhi urlare, dimenarsi scompostamente, blaterare frasi sconnesse,
insultare gli avversari (digrignando una “chiostra di denti” che non è proprio
quella che Minerva mostrava a Giove). Mentre gli altri burattini
dell’italico teatrino mimano malamente Macron, Starmer, Metz, Von der Leyen. Mentre tutto ciò avviene tra un consesso internazionale e l’altro, con o
senza ipocriti salamelecchi, Donald Trump intesse il suo sogno geopolitico mondiale, alternando a
fuochi (purtroppo non d’artificio), gesti (che sembrano e non sono,
invece) improvvisati, frasi oltraggiose e riconoscimenti (gentili) di
qualità strategiche ad altri leader mondiali. Il tutto, ottenendo
plausi e dissensi a gogò di cui egli non si fa alcun carico eccessivo, convinto
della bontà e della lungimiranza del suo progetto. In questo momento,
d’altronde, il vento spira a suo favore.
“La guerra è finita” titolano i giornali: l’effetto dell’uranio
distrutto in Iran è lo stesso della bomba su Hiroshima per la fine della
seconda guerra mondiale; Netanyahu che vedeva l’Iran dietro i suoi guai più
recenti può tirare un sospiro di sollievo e consolidare il suo potere egemonico
in Medio Oriente senza cruenti eccidi; con la Cina di Xi e con la Russia di
Putin i rapporti non possono che essere di reciproco e scambievole rispetto; la
prima si riprenderà, con buona probabilità, Formosa e la forza NATO di sostegno
a Zelensky e contraria a Putin (peraltro, in aperta violazione dell’articolo 5
del patto atlantico e in contrasto con l’orientamento dell’ONU) si ridurrà
a quella dei Paesi Europei dove non mancano i “volenterosi” e dove Trump,
dopo la vittoria riconosciutagli dell’aumento al 5% delle spese militari varato
dall’Europa, potrà persino sentirsi del tutto “disimpegnato” dal
conflitto.
Sarà persino libero di abbandonare l’Alleanza atlantica, secondo il
saggio suggerimento, a suo tempo, datogli da Elon Musk.
È inutile nascondersi che il quadro geopolitico disegnato
da Trump piacerà veramente poco agli Europei, iniziatori o
fomentatori di guerre sostanzialmente combattute e vinte dagli Americani. Esso, inoltre, rappresenta un implicito riconoscimento che le critiche
alla finta e falsa “democrazia” Occidentale da tempo rivolte alla parte di
mondo da noi abitata, erano più che fondate. Dai cinque assolutismi religiosi e
ideologici che rappresentano l’intera cultura dell’Ovest non possono che
nascere sostanziali autocrazie. Si dirà che nel suo mappamondo politico,
Trump si è configurato un ruolo autocratico, libero dai condizionamenti
del Pentagono, della CIA, dell’FBI, della lobby di Wall Street e della City, e
sarà vero. Per capire ciò che le accade
intorno, l’italica pulzella non ha che da rispolverare altri brocardi
latini: ne troverà uno che recita “nemo plus dat quam ipse habet” che,
tradotto in parole povere vuol dire: in una cultura che si nutre di fascismo,
di comunismo, di assolutismi religiosi mediorientali è demenziale parlare di
democrazia. I concetti rubati ad altri contesti politici (Grecia di Pericle)
fanno la fine della farina del Diavolo secondo i fideisti: vanno in crusca!
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elaborazione di Max Luciani