Chi
scrive è una persona che ha rifiutato tra il 1966 e 1968 di indossare quattro
volte la divisa militare, accettando la tesi di una responsabilità personale
espressa in un libro del 1964: Psicanalisi della guerra atomica, scritto
dallo psicanalista Franco Fornari. Con la situazione storica che stiamo
vivendo, e con la “democrazia” attuale, democraticamente pochi possono
decidere una guerra di sterminio che potrebbe avere conseguenze di distruzione
e di morte per tutti.
Chi scrive è del dicembre del 1943 e non ha quindi
davanti a sé una lunga aspettativa di vita, ma non può accettare che una
istituzione mondiale come la AIEA (Agenzia Internazionale per l’Energia
Atomica) ritenga giusto che una nazione (Iran), non debba avere armi nucleari,
mentre Stati Uniti, Russia, Cina, India, Pakistan, Francia, Inghilterra, Corea
del Nord e Israele (che ufficialmente non ha mai dichiarato di averne, ma da
sempre si è certi che le abbia e come!) possano accumularne a piacere. Se
l’Iran è uno stato canaglia, tutti gli altri stati in possesso di queste armi
di distruzione di massa come possiamo definirle?
Piace ricordare, prima di tutto a me stesso, che i
ghiacciai si stanno sciogliendo provocando l’innalzamento dei mari, tant’è che
alcune isole sono già state sommerse mettendo in fuga abitanti e animali. Tutto
questo è destinato ad aggravarsi, e come è stato segnalato, tutte le città
rivierasche rischiano la loro scomparsa. È ora di dire basta a guerre e
devastazioni, prendere decisioni responsabili e urgenti prima dell’apocalisse
ambientale e climatica. Ricordiamoci che abitiamo tutti la stessa unica casa e
abbiamo un destino comune.