INTERNAZIONALISMO E PACE di
Franco Astengoe Vincenzo Vita
Proposta
per un appello rivolto alle forze politiche, al sindacato, all’associazionismo
culturale e sociale. La
sinistra italiana è chiamata ad esprimere subito la propria tensione internazionalista
al fine di promuovere un’iniziativa immediata di pace. L’attacco
portato da Israele all’Iran sta segnando un momento di insopportabilità di uno
stato di cose che, sul terreno dell’ipotesi di apertura di un conflitto globale
di dimensione nucleare, appare ormai sull’orlo di una crisi irreversibile. La
manifestazione per Gaza di sabato 7 giugno ha avuto un esito straordinario per
qualità di partecipazione e di interventi ma non può rimanere evento isolato e
circoscritto ad una grande piazza romana: serve subito l’iniziativa politica
portata anche al livello istituzionale. Un’iniziativa politica che deve avere
per tema la politica estera dell’Italia e dell’Europa restituendo in questo
senso potestà agli organismi eletti: parlamento, parlamento europeo, consessi
elettivi a livello locale sia regionale sia comunale. Dobbiamo appellarci alle
forze politiche perché assumano l’iniziativa sia dal punto di vista della
chiamata verso la mobilitazione popolare, sia sotto l’aspetto della capacità
presenza sul terreno istituzionale: egualmente sono chiamate a ricoprire una
funzione decisiva i soggetti rappresentanti il mondo del lavoro, i sindacati,
le associazioni dellasolidarietà e della cultura. Sono da superare stereotipi e
timidezze: senza alcun timore va affermato che Israele ha passato il segno già
con lo sterminio dei palestinesi e che questa mossa - disperata - verso l’Iran
rappresenta un punto di rottura di qualsiasi schema di reciprocità nel dialogo
internazionale. Una mossa che va non semplicemente deprecata ma fatta oggetto
di risposta sul piano diplomatico ed economico, come è stato del resto nel caso
dell’aggressione russa all’Ucraina. Sospendere la fabbricazione di armi per
Israele (ed anche per conto di chi potrebbe facilmente aggirare una parvenza di
blocco come la Turchia) appare il minimo da proporsi (e da farsi) ma occorre
maggior forza nel sanzionare questo pericolosissimo atto bellico anche
richiedendo l’intervento degli organismi sovranazionali e (pur nella coscienza
degli enormi limiti accumulati nel tempo) restituendo all’ONU il suo ruolo di
supremo garante della pace nel mondo. La convocazione del Parlamento Europeo,
del Parlamento Italiano, dei consigli regionali e comunali con all’ordine del
giorno il tema della pace e della necessaria conseguente azione politica appare
improcrastinabile e per questo obiettivo chiediamo una immediata mobilitazione
e una espressione di effettiva influenza sulla politica estera italiana ed
europea. Per
adesioni astengofranco@gmail.com