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sabato 14 giugno 2025

INTERNAZIONALISMO E PACE
di Franco Astengo e Vincenzo Vita


Proposta per un appello rivolto alle forze politiche, al sindacato, all’associazionismo culturale e sociale.
 
La sinistra italiana è chiamata ad esprimere subito la propria tensione internazionalista al fine di promuovere un’iniziativa immediata di pace.
L’attacco portato da Israele all’Iran sta segnando un momento di insopportabilità di uno stato di cose che, sul terreno dell’ipotesi di apertura di un conflitto globale di dimensione nucleare, appare ormai sull’orlo di una crisi irreversibile. La manifestazione per Gaza di sabato 7 giugno ha avuto un esito straordinario per qualità di partecipazione e di interventi ma non può rimanere evento isolato e circoscritto ad una grande piazza romana: serve subito l’iniziativa politica portata anche al livello istituzionale. Un’iniziativa politica che deve avere per tema la politica estera dell’Italia e dell’Europa restituendo in questo senso potestà agli organismi eletti: parlamento, parlamento europeo, consessi elettivi a livello locale sia regionale sia comunale. Dobbiamo appellarci alle forze politiche perché assumano l’iniziativa sia dal punto di vista della chiamata verso la mobilitazione popolare, sia sotto l’aspetto della capacità presenza sul terreno istituzionale: egualmente sono chiamate a ricoprire una funzione decisiva i soggetti rappresentanti il mondo del lavoro, i sindacati, le associazioni dellasolidarietà e della cultura. Sono da superare stereotipi e timidezze: senza alcun timore va affermato che Israele ha passato il segno già con lo sterminio dei palestinesi e che questa mossa - disperata - verso l’Iran rappresenta un punto di rottura di qualsiasi schema di reciprocità nel dialogo internazionale. Una mossa che va non semplicemente deprecata ma fatta oggetto di risposta sul piano diplomatico ed economico, come è stato del resto nel caso dell’aggressione russa all’Ucraina. Sospendere la fabbricazione di armi per Israele (ed anche per conto di chi potrebbe facilmente aggirare una parvenza di blocco come la Turchia) appare il minimo da proporsi (e da farsi) ma occorre maggior forza nel sanzionare questo pericolosissimo atto bellico anche richiedendo l’intervento degli organismi sovranazionali e (pur nella coscienza degli enormi limiti accumulati nel tempo) restituendo all’ONU il suo ruolo di supremo garante della pace nel mondo. La convocazione del Parlamento Europeo, del Parlamento Italiano, dei consigli regionali e comunali con all’ordine del giorno il tema della pace e della necessaria conseguente azione politica appare improcrastinabile e per questo obiettivo chiediamo una immediata mobilitazione e una espressione di effettiva influenza sulla politica estera italiana ed europea.
 
Per adesioni
astengofranco@gmail.com