Quando su un libro super celebre e per giunta di un premio
Nobel per la letteratura si è detto tutto, è arduo solo accostarlo. Gli Ossi
di seppia di Montale, la cui pubblicazione avvenne proprio in questo
giorno: il 15 giugno 1925, praticamente un secolo fa, ad opera di Piero Gobetti
in quel di Torino, si componeva, di un numero di liriche molto limitato, segno
che la selezione dell’autore, così come quella dell’editore deve essere stata severa.
Montale era un giovane uomo di 29 anni, ma aveva scritto già alcuni dei testi
più densi e pregnanti destinati a restare come pietre miliari della poesia del
Novecento. Col tempo e le successive edizioni il libro continuerà ad
arricchirsi e le sezioni, in cui è diviso, ad aumentare.
Camillo Sbarbaro
Una di queste sezioni
è dedicata a Camillo Sbarbaro, poeta ligure come lui e che di anni ne aveva
qualcuno in più, essendo nato nel 1888. Montale nutriva una discreta
ammirazione per Sbarbaro e recensirà uno dei suoi libri, Trucioli, nel
1920 sulla rivista Azione. In quella sezione c’è un Epigramma i cui versi
suonano affettuosi, ma allo stesso tempo mettono in guardia, critici e lettori
a custodire i versi di questo appartato e prezioso poeta.
Eugenio Montale
Leggiamolo per intero
l’epigramma montaliano: “Sbarbaro, estroso fanciullo, piega versicolori /carte
e ne trae navicelle che affida alla fanghiglia / mobile d’un rigagno; vedile
andarsene fuori. / Sii preveggente per lui, tu galantuomo che passi: / col tuo
bastone raggiungi la delicata flottiglia, / che non si perda; guidala a un
porticello di sassi”. Non si è persa nei rigagnoli la poesia di Sbarbaro,
le piccole navi di carta non si sono arenate dentro alcuna fanghiglia e
continuano a veleggiare. La critica non è stata avara e Sbarbaro può anche vantare
il suo piccolo ma tenace gruppo di affezionati lettori.
Quanto all’estrosofanciullo, così Montale lo aveva definito nei suoi versi, il Comune di
Spotorno li ha utilizzati per la lapide in ricordo, affissa sotto il muro di
cinta della casa di via Finale Ligure dove aveva abitato.