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domenica 1 giugno 2025

SPIGOLATURE DOMENICALI
di Luigi Mazzella

 
Spigolature lievi in una domenica di primavera.
  
Non sempre l’inganno viene raggiunto con il falso. Anche il vero può servire alla scopo. Faccio degli esempi: l’invecchiamento. Se ricordo il detto di Solone: Più invecchio, più imparo! devo rilevare, in termini generali, la sua ineccepibilità. Al tempo stesso mi corre l’obbligo di sottolinearne la sua ambiguità e ambivalenza con la domanda ulteriore: più imparo, ma che cosa? Faccio un esempio personale. Se da laico vedo che un vecchio miscredente impara un catechismo religioso, non darei, in termini (ovviamente) solo specifici e individuali, un giudizio positivo  di un tale apprendimento. Altri, invece, sì, per ragioni opposte alle mie.
L’oratoria.
Lo stesso è da dirsi per ciò che si può affermare in favore di  un brillante oratore. Di fronte a gente che ha un eloquio forbito e che  sa usare parole dal suono piacevole e accattivante, la domanda è: ma per dire cosa? A volte quel lessico esprime concetti anche turpi, tende a sollecitare istinti perversi, eccita la cattiveria umana e sospinge verso azioni malvage. E allora? C’è un proverbio (forse solo soprattutto) sui preti che esprime bene questa idea: predicano bene ma razzolano male! Altre volte, invece, quelle parole alate sono il giusto veicolo di concetti nobili e superiori. La scrittura. Si elogia, comunemente un elegante e raffinato scrittore (saggista, narratore, giornalista o poeta che sia). Di lui e di tanta gente si può dire che “scrive bene”, ma di quanti, in una tale moltitudine di scrittori possiamo dire che esprimono pensieri ragguardevoli, sul piano logico e razionale? Se fossero veramente tanti, le “male lingue” (come la mia) si guarderebbero bene dal dire che in Occidente, a parte poche eccezioni, è stato costruito un castello immenso di parole che soddisfa gli emotivi e i passionali per vocazione e gli eruditi,   ma non i colti e i razionali che non vi scorgono “cultura” nel senso profondo del termine. Conclusione: invecchiare, imparando; parlare bene;  scrivere meglio… la domanda è sempre quella: per quale risultato?