Pagine

sabato 12 luglio 2025

DONNE DI POTERE E GUERRA



Hanno davvero le attuali donne di potere un potere decisionale?
 
Benché sia linguisticamente alienata da termini quali guerra e denaro e nonostante la mia categorica posizione sia per il disarmo al pari di Gaccione, sono scettica riguardo il potere decisionale delle attuali donne di potere al potere, (perdonate la ridondanza delle parole), se rapportate alle strategie geopolitiche su scala mondiale delle grandi potenze atomiche di cui non sapremo mai il gioco malato che vi sottende ed il cui fine certamente è di egemonia economica. 



Per tale ragione condivido in toto la riflessione di Romano Rinaldi, così come mi associo al pensiero di Gabriella Galzio e Laura Margherita Violante a proposito del millenario patriarcato che grava sulle spalle di noi donne. Dopo tutto, con le statistiche 2024 alla mano, l’EIGE (Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere) ci prospetta una situazione precaria in seno proprio alla violenza di genere femminile in materia decisionale, tanto negli ambiti istituzionali europei quanto nelle sfere socio-lavorative: una donna su tre ha sperimentato violenza di genere di natura fisica, verbale e psicologica, un dato elevato rispetto al genere maschile, un dato che secondo EIGE porterebbe le donne a non intraprendere carriere politiche e lavorative anche perché nel ruolo di “carer”, di tutrici familiari (si consulti il paragrafo 6.3 del Gender Equality Index 2024 - Sustaining momentum on a fragile path). 



A questo si aggiunga il dato inerente al tasso di occupazione del 32% per le donne con figli, obbligate a scegliere il lavoro part-time rispetto al solo 6% per gli uomini con figli. (Ivi, Paragrafo 8 - Conclusions). Nonostante l’esistenza di donne guerrafondaie nella storia passata e presente, i dati attuali parlano chiaro: siamo più pacifiste, anche perché scientificamente produciamo un quantitativo elevato di ossitocina, l’ormone naturale dell’Amore.
Anna Rutigliano