ELEZIONE DIRETTA
di Franco Astengo

Il sindaco di Milano Sala
Il sistema politico italiano sta attraversando una fase molto
complessa e difficile da interpretare, in particolare sul versante dei livelli
di "governance" teoricamente più vicini ai problemi concreti del
territorio: Regioni e Comuni.
Stiamo assistendo alla vicenda "Milano"
(evidente esplicitazione dell'esistenza di una corrente "Sinistra per
ricchi") al balletto per la scelta delle candidature per le prossime
regionali sia sul versante del centro-sinistra sia della destra e altri episodi
sparsi come quello riguardante l'ex-sindaco di Pesaro che confermano però una
tesi generale che vorremmo esporre.
L'elezione diretta di
Sindaci e Presidenti di Regione (erroneamente definiti "Governatori"
con una impropria attribuzione giornalistica) da elemento di stabilità (come
nelle intenzioni delle leggi istitutive) si è trasformata in fattore di blocco
della dinamica democratica, formazione di gruppi separati (con l'intreccio
politica/amministrazione favorita da un altro tipo di legislazione, come quella
"Bassanini", presuntamente modernizzante), contribuendo a svuotare i
partiti politici riducendoli - in pratica - a comitati elettorali cui approdano
di frequente carrieristi di vario stampo.
L'elezione diretta ha
stravolto il rapporto tra personalizzazione ed etica della responsabilità a
vantaggio della prima modificando anche la relazione tra il soggetto investito
del ruolo e la coalizione di diversi che è necessario costruire per fronteggiare
in un sistema politico articolato come quello italiano la logica del
maggioritario. Vediamo gli effetti di questo stato
di cose di cui Milano (ma non solo) rimane punto emblematizzante. Sono in atto fenomeni
che richiederanno profonde trasformazioni proprio nella capacità d’indirizzo
nel governo della cosa pubblica. Sviluppo alcuni esempi: lo spostamento
“fisico” nella possibilità di utilizzo di servizi sociali; l’innalzamento di
qualità nella sostenibilità ambientale dei centri urbani; l’adeguamento dei
centri storici alle esigenze di un turismo di qualità e dimensione diversa
rispetto a quello rutilante del consumismo di massa; un tipo di
ristrutturazione urbana per costruire un’offerta di case in modo tale da
rendere appetibile la possibilità di trascorrervi molto più tempo di quanto non
fosse in passato; un’attrezzatura culturale e sociale adeguata a una inedita
offerta di tempo libero; la fluidità dei trasporti collettivi; l’equilibrio tra
il centro e le periferie cittadine.
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