La proposta
fatta da Netanyahu di insignire il suo sodale, attuale presidente degli Stati
Uniti d'America, del Premio Nobel per la Pace, è una ulteriore conferma del
totale distacco dalla realtà che accomuna questi due protagonisti delle più
recenti nefandezze nel panorama bellico, bellicista e imbecille internazionale.
Sulle criminali azioni belliche dell’attuale governo di estrema destra del
malcapitato Stato di Israele, c’è ormai poco da arguire, se non per motivi di
pura faziosità. La cronaca giornaliera parla da sé da troppi mesi ormai ed è
inutile aggiungere altro. Analogamente si pongono le azioni belliciste in campo
economico e commerciale internazionale da parte della nuova amministrazione americana,
comprese le azioni di guerra guerreggiata anche se non dichiarata, per togliere
qualche grossa castagna dal fuoco all’amico israeliano nella sua spavalderia nei
confronti del regime iraniano. Quanto all’imbecillità, non c’è che da scegliere
dall’una e dall’altra parte. Le azioni, minacciate poi ritirate e poi ancora
reiterate, in un costante perseguimento del caos dove l’unica certezza è
l’imprevedibilità persino dichiarata, le proposte di tregua e relative
immediate smentite, il turbinio di accuse e controaccuse, uccisioni mirate e
cannonate o fucilate nel mucchio, su scuole, ospedali, distribuzioni di acqua e
cibo e messi diplomatici. Insomma c’è quanto di peggio una mente possa
concepire per dimostrare l’irrazionalità di tutte e ciascuna delle scelte fatte
finora per assicurare ai rispettivi popoli che pro-tempore rappresentano,
alcuni dei miglioramenti promessi in campagna elettorale.Ora, che il
primo avanzi una tale oscena proposta al Comitato di Stoccolma equivale al
fatto che una uguale proposta possa provenire, nei suoi confronti, dal ICC dell’Aia! O magari si potrebbe ripiegare, per
assegnare il premio all’americano, sulla salvaguardia ambientale e la lotta al
cambiamento climatico.Insomma siamo ormai molto oltre il senso del ridicolo e la farsa è già da
un pezzo avviata verso l’inevitabile trasformazione in tragedia.