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mercoledì 9 luglio 2025

IL SENSO DEL RIDICOLO 
di Romano Rinaldi 


 
La proposta fatta da Netanyahu di insignire il suo sodale, attuale presidente degli Stati Uniti d'America, del Premio Nobel per la Pace, è una ulteriore conferma del totale distacco dalla realtà che accomuna questi due protagonisti delle più recenti nefandezze nel panorama bellico, bellicista e imbecille internazionale. Sulle criminali azioni belliche dell’attuale governo di estrema destra del malcapitato Stato di Israele, c’è ormai poco da arguire, se non per motivi di pura faziosità. La cronaca giornaliera parla da sé da troppi mesi ormai ed è inutile aggiungere altro. Analogamente si pongono le azioni belliciste in campo economico e commerciale internazionale da parte della nuova amministrazione americana, comprese le azioni di guerra guerreggiata anche se non dichiarata, per togliere qualche grossa castagna dal fuoco all’amico israeliano nella sua spavalderia nei confronti del regime iraniano. Quanto all’imbecillità, non c’è che da scegliere dall’una e dall’altra parte. Le azioni, minacciate poi ritirate e poi ancora reiterate, in un costante perseguimento del caos dove l’unica certezza è l’imprevedibilità persino dichiarata, le proposte di tregua e relative immediate smentite, il turbinio di accuse e controaccuse, uccisioni mirate e cannonate o fucilate nel mucchio, su scuole, ospedali, distribuzioni di acqua e cibo e messi diplomatici. Insomma c’è quanto di peggio una mente possa concepire per dimostrare l’irrazionalità di tutte e ciascuna delle scelte fatte finora per assicurare ai rispettivi popoli che pro-tempore rappresentano, alcuni dei miglioramenti promessi in campagna elettorale. Ora, che il primo avanzi una tale oscena proposta al Comitato di Stoccolma equivale al fatto che una uguale proposta possa provenire, nei suoi confronti, dal ICC dell’Aia!
O magari si potrebbe ripiegare, per assegnare il premio all’americano, sulla salvaguardia ambientale e la lotta al cambiamento climatico. Insomma siamo ormai molto oltre il senso del ridicolo e la farsa è già da un pezzo avviata verso l’inevitabile trasformazione in tragedia.