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sabato 12 luglio 2025

LA GUERRA HA I SUOI RESPONSABILI
di Angelo Gaccione



Care e cari,
 
vi ringrazio per l’attenzione con cui seguite “Odissea” e apprezzo molto quando esprimete i vostri convincimenti su temi tanto importanti. Non importa se a volte possono divergere: questo è un ulteriore stimolo alla riflessione e al confronto. Io credo che chi interviene su queste pagine è mosso da sentimenti sinceri, e su un tema forte come quello della guerra condivide la nostra stessa avversione. Nessun organo di stampa ha dedicato (e dedica) a questa barbarie, una attenzione continua e rigorosa come “Odissea”. Non concedendo nulla alla propaganda bellicista e ai contorcimenti dialettici con cui vorrebbero farci digerire la spaventosa criminale spesa militare che affama i popoli, divora la ricchezza prodotta dai lavoratori e dalle lavoratrici, distrugge i servizi sociali fondamentali di una nazione. Soldi alle armi ed alla guerra significa niente soldi agli ospedali, alle scuole, ai trasporti, alle pensioni, ai salari poveri, alla difesa del territorio, al patrimonio culturale, alla ricerca scientifica e sanitaria, alla disoccupazione giovanile, alle famiglie con congiunti disabili, agli anziani senza risorse, alle casalinghe dei ceti popolari senza salario e senza pensioni. E potrei continuare per pagine e pagine.
 

Nessuna giustificazione di quella che viene spacciata per difesa; la difesa è una truffa per farci accettare passivamente il riarmo, il militarismo, l’odio nazionalistico verso altri popoli con cui vogliamo vivere in pace; convincere giovani donne e uomini ad arruolarsi come carne da macello. Non c’è più nessuna difesa con l’esistenza delle armi nucleari e in un conflitto con tali armi saremmo tutti perduti per sempre. L’unica difesa è rinunciare alla difesa: disarmare, collaborare, dialogare, evitare politiche di dominio, di sfruttamento, di sopraffazione. Tutte scelte fatte dagli Stati e dai Governi, non dai popoli che le subiscono; Stati e Governi retti da uomini e da donne: uomini e donne che hanno potere e che decidono concretamente, sulle nostre vite e su quelle di miliardi di esseri umani, animali e vegetali incolpevoli.

 
 
Nessuna giustificazione alle alleanze militari, storicamente responsabili di aver reso mondiali conflitti che sarebbero rimasti circoscritti e risolti con una paziente e fattiva attività diplomatica. Ripudiare la guerra è uno dei princìpi su cui si fonda la nostra Carta Costituzionale; risolvere le controversie internazionali per via pacifica ne è il corollario. A tutto questo anche la nostra bellissima e colta nazione sta da tempo rinunciando. Dal presidente della Repubblica al Governo, da una parte maggioritaria del Parlamento a una parte maggioritaria dei Partiti, stanno tutti spingendo, in aperta violazione della Costituzione e del Diritto, per coinvolgerci attivamente in un conflitto mondiale. In spregio alla volontà degli italiani e senza che nessun’altra nazione ci abbia aggrediti. È su queste cose concrete che dovremmo riflettere e mobilitarci assieme ai tanti che già lo fanno. Se non lo faremo, avranno la meglio coloro che nel nostro Paese ci stanno portando alla guerra: uomini e donne che governano e decidono, sia qui che in Europa. E trionferà il nulla.