Caro
Angelo, rileggendo il tuo articolo “Detrattori”,
dello scorso sabato 19 luglio, circa il rapporto di buona condotta fra abitanti
e territorio ad essi circostante, mi è venuta in mente l’immagine, purtroppo
triste, che quotidianamente si presenta ai miei occhi e che mi provoca una
certa rabbia, per l’impotenza a non poter individuare certi esseri disumani:
percorrendo la cosiddetta via “vecchia Molfetta”, si alternano, da destra a sinistra,
bustoni neri, verdi, insomma di tutti i colori, a deturpare un paesaggio che
consta di generosi ulivi e delicati fiorellini spontanei. La questione non è
soltanto di natura estetica: oltre a vilipendere il paesaggio nella sua
naturale bellezza, gli indifferenti senza scrupolo, non si rendono conto che lo
smaltimento improprio e illegale dei rifiuti metta gravemente a rischio non
solo la biodiversità ma anche la stessa salute umana, inclusa quella propria
degli indifferenti al territorio, appunto. Le numerose campagne di
sensibilizzazione non bastano a frenare la cecità di spirito di costoro. E cosa
dire dei gravi incendi dolosi che da giorni devastano il territorio foggiano
fra Manfredonia e Zapponeta, la zona che interessa l’area protetta, fra le più
importanti d’Europa, del Lago Salso? Il rapporto di Legambiente “Ecomafia 2025”
denuncia un dato significativo e preoccupante: il 10,2% degli ecoreati è stato
rilevato nella regione Puglia in cui si registra il più alto numero di arresti
rispetto alle restanti regioni del Bel Paese. Avrà mai fine questo “orrido
dominante”?