MEMORIA STORICA E IMPEGNO CIVILE di
Giuseppe Natale
Il mese di
agosto è stato denso di terribili anniversari. Si è ricordato l’80° dei
bombardamenti atomici da parte degli USA su Hiroshima e Nagasaki (6 e 9 agosto
1945): le due città vengono letteralmente bruciate in un lampo; 300.000 morti,
con effetti distruttivi e contaminazioni micidiali e diffuse su vaste aree
urbanizzate e sugli ambienti naturali: l’inferno in terra! “Male necessario”
affermarono governanti e generali statunitensi. Con l’avallo degli scienziati
della bomba, tra i quali Oppenheimer e l’italiano Fermi. No: “male” voluto ed
orrendo. Si poteva e si doveva evitarlo: la sconfitta del nazifascismo e la
fine della seconda guerra mondiale erano un fatto compiuto. Punire con la bomba
atomica il Giappone, già definitivamente piegato, fu un vero e proprio crimine
contro l’umanità rimasto impunito. E gli USA portano la gravissima
responsabilità di aver aperta l’era del terrore nucleare e della proliferazione
degli ordigni nucleari. Si calcola che oggi siano 15.000 le atomiche, ma stante
il segreto militare, il numero può essere di molto superiore. Atomiche in
possesso di nove Paesi: USA, Russia, Cina, Francia, Regno Unito, India,
Pakistan, Corea del Nord, Israele. Questi Stati dovrebbero essere considerati i
principali nemici dell’umanità. Di fatto è saltato il Trattato di
Proibizione delle Armi Nucleari (TPAN): molti Stati non vi aderiscono, a
cominciare da quelli che detengono la bomba. Anche l’Italia non l’ha
sottoscritto. Il nostro Paese “ospita” ca. 70-90 ordigni nucleari statunitensi
nelle basi di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone), e 120 basi militari
americane, il numero più alto rispetto ad altri Paesi europei. Il complesso
militare industriale statunitense domina il pianeta: circa 800 basi
militari dislocate in 80 Paesi: l’85% dell’intero scacchiere militare mondiale.
È un dominio imperiale non più sostenibile, giunto al capolinea, con la fine
dei “due blocchi” e lo sviluppo del protagonismo multipolare/multilaterale
sulla scena mondiale. L’Italia e l’Unione Europea quando la smetteranno di
essere Stati satelliti degli USA?
Israele non sappiamo quanto ne possiede
di ordigni nucleari, al di fuori di ogni controllo dell’Agenzia Internazionale,
e non manca di minacciare di usarli per annientare definitivamente i
Palestinesi considerati da alcuni ministri del governo del criminale Netanyahu
esseri inferiori e “animali umani”. In un generale silenzio assordante e
vergognoso, il ministro israeliano Bezabel Smotrich, da autentico nazifascista,
si permette di dichiarare esplicitamente che i Palestinesi devono essere o
assassinati o deportati: “Acqua, elettricità e cibo devono essere tagliati
fuori dalla Striscia di Gaza e coloro che non moriranno sotto i proiettili
moriranno di fame”. È sempre lui, che esprime senza peli sulla
lingua la politica israeliana nella sua organica strategia, a togliere ogni
illusione sul mantra due popoli duestati: “Lo Stato palestinese
viene cancellato, non con gli slogan, ma con i fatti. È un altro chiodo nella
bara di questa pericolosa idea”. Il “Mai più” è stato un’illusione?
All’olocausto degli ebrei succede quello dei palestinesi?
A Milano, ogni anno il 10 agosto
ricordiamo i 15 Martiri di Piazzale Loreto: prelevati dal carcere di San
Vittore dalla famigerata legione fascista Muti, al servizio dei nazisti e
dell’esercito tedesco occupante, i quindici militanti antifascisti vengono
fucilati e trucidati, il 10 Agosto del 1944; i loro corpi orrendamente offesi e
mostrati al “pubblico ludibrio”, avvertimento terroristico a desistere dalla
lotta partigiana e resistenziale, che al contrario si intensifica fino alla
liberazione del25 Aprile 1945. Piazzale
Loreto è anche il luogo che vide l’esposizione del corpo del dittatore Mussolini
e della sua amante Claretta Petacci e di altri gerarchi fascisti: terribile
tragico monito alle classi dirigenti di non abusare delproprio potere, di non
governare in modo dittatoriale e criminale, e di non trascinare il popolo in
guerra. (Cfr. il docufilm La memoria che resta, prodotto da Anpi
Crescenzago). La commemorazione dei 15 Martiri,
promossa da ANPI ogni anno, è ovviamente doverosa e necessaria. Come tutte le
altre ricorrenze civili, resistenziali e antifasciste. Altrettanto ovviamente,
la memoria diventa strumento vivo e attivo quando i ricordi e le parole
diventano atti e fatti. ANPI decida in modo ufficiale e pubblico di scendere in
strada con i Palestinesi a Milano e partecipi in prima persona - come fanno
tanti suoi iscritti e sezioni - alle iniziative di mobilitazione promosse dalla
migliore società civile. Contribuisca a costruire una coalizione di
associazioni partigiane e antinazifasciste, a livello europeo, per sostenere il
popolo palestinese ridotto allo stremo e alla fame e alla sete, e al rischio di
essere soppresso per genocidio.