L’esito
delle elezioni newyorkesi dimostra e conferma l’esistenza di un “bipolarismo
radicale” costruito sulla crescita abnorme delle disuguaglianze, sulle mutate
condizioni di vita complessive, sul pericolo della guerra, sul ripresentarsi
della contraddizione centro-periferia alimentato dal modello di consumi, dallo
stile di vita, dal presentarsi di opportunità sociali che fanno della periferia
il luogo della conservazione (ricordate la cintura della ruggine trumpiana nell’interpretazione
del post-industriale?). La radicalità delle
contraddizioni si esprime e richiede una radicalità delle espressioni
politiche, fuori dal provincialismo del “centro moderato” e della crisi delle “democrazie
liberali”. L’Italia ha una opportunità sotto
questo aspetto disponendo di una Costituzione antifascista ancora pienamente
valida e che può rappresentare la base di un programma di alternativa, valida
anche sul piano del quadro globale.