Per la
scrittrice canadese che parla e scrive correttamente in inglese, francese ed
italiano (insegna letteratura italiana all’Università) la pretesa più falsa e
infondata degli Occidentali è la loro dichiarata e convinta fiducia di
conoscere la verità. In buona sostanza il loro meccanismo collaudato
sarebbe quello di inventarsi una realtà e poi credere che sia vera. In
effetti, ciò che Tacito imputava alla gente germanica (Germani fingunt et
credunt) rappresenta per la Belfort la caratteristica di tutti gli
abitanti della parte ovest del globo: e ciò solo a partire dalla
cosiddetta era cristiana.Il mondo di finzioni in cui Hedy si trova immessa, sin dalla nascita,
comincia a starle stretto sin dalla primissima adolescenza: avverte il
sacrificio della ragione a fronte delle credenze immotivate, la compressione
totale del piacere contro ogni istinto vitale, la privazione della libertà
nelle scelte esistenziali più fondamentali. Hedy, nei rapporti familiari,
comincia con il rifiutare le menzogne religiose, prima sotto il profilo
dei loro effetti nella vita individuale e poi sotto quello delle conseguenze in
campo collettivo. Sul piano privato, attribuisce agli
effetti contorti dei monoteismi mediorientali (condivisi dalla madre e dal
padre) i colpi mortali inferti alla sessualità strettamente e naturalmente
connessa agli esseri viventi (umani, animali e vegetali) e
conseguentemente la nascita del potere religioso di condannare e
perdonare le colpe derivanti da atti naturalissimi, definiti arbitrariamente, “peccati
della carne”, acquisendo, facilmente, un enorme potere su tutti i
copulanti fuori del sacro vincolo del matrimonio officiato da
sacerdoti. La ragazza diviene una masturbatrice abituale e non confonde
mai il piacere che riesce a darsi da sola o con partner maschili o
femminili con l’amore che considera cosa ben diversa che può
svilupparsi, in maniera sana e duratura, tra due individui di sesso uguale
o diverso solo sulla base di profonde affinità personali di vario tipo.Sul piano
pubblico, Hedy rimpiange la civiltà nata sulle sponde del Mediterraneo che
esprime la saggezza razionale di Minerva, basata su una visione empiristica e
concreta della realtà e aborre tutte le fumisterie dualistiche elaborate da
Mosè, Cristo e Maometto nonché quelle idealistiche di Platone e di Hegel.La natura
provocatoria del romanzo filosofico scritto dalla Belfort risulta ancora più
evidente nelle pagine appassionate dove è descritto l’amore intenso,
profondo, potenzialmente eterno che lega Hedy, Clark e Betty, dove il sesso è
ben lungi dal rappresentare uno strumento di potere ed esclude ogni idea di
possesso tra esseri umani. Hedy Belfort Il romanzo di una cortigiana anonima Effigi Ed. 2025