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mercoledì 19 novembre 2025

PER UNA POLITICA DI PACE
di Franco Astengo



Si riunisca al più presto il Parlamento per un ordine del giorno sulla pace.

L’esito della riunione del Consiglio Superiore di Difesa svoltasi lunedì 17 novembre 2025 non può che suscitare estremo allarme tra coloro che pensano alla Pace come al bene supremo e all’articolo 11 della nostra Costituzione come il punto più alto della Democrazia Repubblicana intesa come diretta emanazione della Lotta di Liberazione. In particolare siamo rimasti colpiti da questo passaggio del documento finale approvato dal Consiglio: “la necessità per l’Europa di adeguare le capacità ai nuovi scenari attraverso la definizione di progetti d’innovazione come quelli contenuti nel Libro bianco per la difesa 2030”. Si tratta di un passaggio che inoltra il nostro Paese su di un percorso di guerra, non contempla alcuna iniziativa diplomatica, accenna soltanto alla NATO e non pare prevedere alcun ruolo all’Unione Europea. Riteniamo sia necessaria una mobilitazione immediata perché si apra una riflessione immediata a livello di istituzioni, soggetti politici, movimenti di massa. Stiamo vivendo il momento più difficile dalla fine della seconda guerra mondiale. Non saranno sufficienti anche se importanti iniziative di attivizzazione dal basso e di caratterizzazione nel senso del richiamo al pericolo di guerra delle diverse iniziative sindacali in programma nei prossimi giorni. Deve muoversi il Parlamento realizzando una proposta di sessione parlamentare nel corso della quale si ponga all’ordine del giorno una proposta di pace basato sull’autonomia europea e la smilitarizzazione delle aree strategicamente più delicate del nostro territorio.