Si
riunisca al più presto il Parlamento per un ordine del giorno sulla pace.
L’esito
della riunione del Consiglio Superiore di Difesa svoltasi lunedì 17 novembre
2025 non può che suscitare estremo allarme tra coloro che pensano alla Pace
come al bene supremo e all’articolo 11 della nostra Costituzione come il punto
più alto della Democrazia Repubblicana intesa come diretta emanazione della
Lotta di Liberazione.In particolare siamo rimasti colpiti da
questo passaggio del documento finale approvato dal Consiglio: “la
necessità per l’Europa di adeguare le capacità ai nuovi scenari attraverso la
definizione di progetti d’innovazione come quelli contenuti nel Libro bianco
per la difesa 2030”.Si tratta di un passaggio che inoltra
il nostro Paese su di un percorso di guerra, non contempla alcuna iniziativa
diplomatica, accenna soltanto alla NATO e non pare prevedere alcun ruolo all’Unione
Europea.Riteniamo sia necessaria una mobilitazione immediata perché si
apra una riflessione immediata a livello di istituzioni, soggetti politici,
movimenti di massa. Stiamo vivendo il momento più difficile dalla fine della
seconda guerra mondiale.Non saranno sufficienti anche se
importanti iniziative di attivizzazione dal basso e di caratterizzazione nel
senso del richiamo al pericolo di guerra delle diverse iniziative sindacali in
programma nei prossimi giorni.Deve muoversi il Parlamento realizzando
una proposta di sessione parlamentare nel corso della quale si ponga all’ordine
del giorno una proposta di pace basato sull’autonomia europea e la
smilitarizzazione delle aree strategicamente più delicate del nostro
territorio.