Il giardino chiuso di San Guedoro. Sembra
quasi che con la pubblicazione de Il giardino chiuso Lodovica San
Guedoro voglia mettere la parola fine al suo percorso letterario. Possibile?
L’impressione non viene tanto dalla lettura del romanzo che è, come i suoi
precedenti lavori, ancora uno di quegli anelli cresciuti attorno al tronco
della sua vita, «un cerchio più grande gettato dalla sua anima intorno a sé»,
ma dalla biografia della scrittrice posta in fine di volume, scritta come
un’epigrafe, al passato remoto.È come se
Lodovica fosse sfiorata da un’oscura tentazione, quella di abitare già in vita
il piano della classicità. Se lo fa, lo fa però a modo suo, da ribelle qual è,
lasciando che l’ardore irriverente della sua vitalità riprenda subito il
sopravvento sul mutismo del tempo perduto e di un presente ormai «senza luce»,
nel quale l’aldiquà sembra esaurire tutto l’esistente. Il volume si apre con
l’anafora funebre e impressionante de «Il sole sanguina». Ossessiva come il
ricordo doloroso di chi non è più.
Il sole sanguina. Era così
vitale, era la vita stessa. Era ancora giovane di spirito e di corpo, era fatto
per vivere, per non morire mai, era la bontà in persona, la saggezza, la
bellezza. Queste non possono ammalarsi e morire. Il mondo cesserebbe di
esistere. Il sole sanguina. Di notte il
suo letto è vuoto. La sua chiave non gira più nella serratura della porta. Non
lo sento più ridere, parlarmi, chiamarmi. Il sole sanguina. Chi è quella
che si aggira per le stanze? Sono proprio io, ancora io? Quella stessa persona
che ero? Anch’io, pur camminando, muovendomi, non ci sono più, da quando mio
marito è morto. E le stanze, i mobili, gli oggetti, gli alberi fuori dalla
finestra, il cielo, gli uccelli, tutto è cambiato. Non mi parlano più, non mi
emozionano più, tutto si è irrigidito, mi fissa vitreo, ostile e pauroso. Perché quell’uccellino
sull’acacia cinguetta vispo, se mio marito è morto? È troppo barbaro, troppo
crudele che lui sia morto e quell’insignificante espressione della natura
continui a esistere. Il sole sanguina.
Quando mi guardo indietro,
ritraggo lo sguardo con orrore come di fronte a un abisso che vuole
inghiottirmi. Non posso ricordare la mia vita passata, perché tra quelle forme
sempre vedo il suo viso sollevarsi… Allora distolgo lo sguardo, volgo il capo
in un’altra direzione, nella vuota stanza in cui sono. Ma non alzo lo sguardo nemmeno
al futuro. Il futuro è per me solo grigia nebbia, vuoto, sigillato dietro porte
arcigne e spettrali. Oggi ho trovato queste carte…
Una commedia scritta tanti anni fa, distante da me mille anni luce. Si tratta
di una storia veramente avvenuta. È un frammento della mia vita trascorsa. Oggi volevo sfuggire per poco
al presente, e ho avuto il triste coraggio di affacciarmi sull’orlo del
passato, di rileggerla, perché sapevo che lui lì dentro non c’era… C’ero io e
un mio amico attore, di cui mi ero allora innamorata. Laura sono io. E Giovanni è
lui. E così da questo presente
senza luce mi volgo verso un passato ammaliante e iridescente che una volta fu
il mio presente. Eravamo a Roma…
Il giardino chiuso
è la storia di Laura e Giovanni, scrittrice lei, attore lui. Una storia nella
quale, emblematicamente, gli altri sono solo «comparse». Una storia che è una
fuga d’amore consumata in una Roma che si dispiega come un fondale di teatro.
Fuga anche nel senso musicale, composta da due temi che si rincorrono non
sovrapponendosi mai, quasi scacciandosi l’un l’altro. Tutte le ambiguità e i
contrasti dell’inquieto rapporto tra Laura e Giovanni paiono generarsi attorno
agli endecasillabi de “La passeggiata” del D‘Annunzio del Poema Paradisiaco.
E non è un caso, credo, che Lodovica scelga di accordarsi alla voce del grande
poeta decadente, ultimo erede della tradizione letteraria italiana. Il giardino chiuso
è una tenzone erotico-letteraria che ha per tema un amore negato, impossibile,
alla fine quasi sconfessato, sempre tumultuoso. Amore dal quale si crede di
poter guarire come da una malattia passeggera, potenzialmente mortale.
Lodovica San Guedoro Il giardino chiuso Effigi - 2025 Pagg. 100 € 12