Olanda di
Vermeer cosa nascondi oltre
la luce azzurra di quei vetri che
mostrano la quiete d’un interno dove
borghesi donne ai dì sereni intente
scandiscono lo scorrere dei
tempi nuovi, ricchi e “positivi”?
Cosa
ne sanno loro e quei tappeti e
tende e perle ed opre silenziose degli
stermini in terre indonesiane dove
i mercanti armati a dio devoti rubavano
le spezie più preziose al
prezzo della strage dei “selvaggi” con
genocida tattica brandschatting ovvero
distruzione con il fuoco dei
villaggi dopodiché per tutti… morte?
D’altronde
i più moderni pensatori avversi
ai bigottismi feudali avevano
ben chiara nella mente illuminata
una visione, sintetizzata con
sapienza dal gran sir Francis Bacon “È
diretto comandamento di Dio che
le orde e branchi di quelle genti degenerate
rispetto alle leggi di
natura, ovvero delle nazioni civili
ed ordinate, debbano essere
totalmente eliminate…”.
E
questo è quanto avvenne allora ed
oggi avviene ancora in Palestina - Gaza - nel
nome del dio giusto dei coloni bianchi
democratici portatori di
biblica indiscussa civiltà.
E
par ci sia nel mondo chi non sappia (come
le donne di Vermeer intente all’intima
viltà dell’innocenza), questo
che accade - ricco d’evidenza (nonostante
i veli mistificanti, tra
frizzi e lazzi ed intrallazzi e canti, diffusi
a piene mani dalla disinformazione di
social, stampa e tivù) questo
che accade qui, a noi vicino, come
se assistessimo seduti in pace ad uno sceneggiato dell’orrore.
Però
le donne di Vermeer potevan fingere
innocenza non conoscendo tutte
le stragi che in terre lontane alimentavan
la quiete borghese…
A
noi invece no, non è concessa alcuna
incoscienza, il genocidio è lì in
orrida evidenza, ultima tappa di
secoli di guerre e di rapine con
cui alimentare la ricchezza di
un mondo di banchieri e disgraziati illusi
dall’american way of life che
sta finendo a pezzi in mille guerre.
Scetateve,
guagliune, che la vita di
tutti ormai è senza più difesa: a
pezzi tribunali, leggi e diritti internazionali,
bambini a mucchi gettati
via dal mondo, carta straccia, senza
lasciare un nome, senza traccia… E
questo è - ci piaccia o non ci piaccia. Ahi
Palestina, misura dell’uomo!