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lunedì 1 dicembre 2025

PALESTINA E MUSICISTI
di Filippo Senatore


 
La ragazza dal giubbino rosso
 
Ormai la vedevo da mesi ogni sabato pomeriggio infagottata nel suo giubbino rosso e un berretto nero che le copriva capelli e gran parte del viso. Un signore alto con barba, capelli lunghi e bandiera palestinese sulle spalle la spingeva sulla sedia a rotelle. Lei affossata e ripiegata di lato senza forze sembrava assente nel frastuono della manifestazione. Eppure una piccola banda di ottoni ruotava intorno a lei. Musiciste e musicisti di mezza età imboccavano trombe, tromboni, clarinetti, sax e tuba partendo all'unisono e intonando canzoni resistenziali. E poi i canti spontanei di noi vicini del corteo attoniti e divertiti e danzanti di una musica viva e piena di speranze. Non riuscivo a capire l’intesa dei quindici fino a quando non ho visto uno dei suonatori di sax inginocchiato davanti a lei. Confabulavano amichevolmente e ho capito che lei riusciva a dare un segnale direttoriale con la minuscola mano da bambina. Era una musicista anche lei? Sembrava contenta per l’incoraggiamento dell’amico ed alzando la testa si era intravisto il viso e i capelli neri. Non appena la banda ripose gli strumenti nella custodia la donna dal giubbino rosso chiuse gli occhi nel silenzio interrotto dal suono di una lacrima.