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venerdì 12 dicembre 2025

URBANISTICA A FIRENZE
di Associazione di volontariato Idra
 
Caterina Biti - assessore

Dialogo con Palazzo Vecchio?
 
“In questa cosa io ci sono, io mi ci metto a confrontarmi con chi solleva delle questioni ma porta anche delle soluzioni”. Così ieri Caterina Biti, assessora all’Urbanistica del Comune di Firenze, in risposta alla garbata ‘lettera pubblica’ indirizzatale da Idra.
 
“Assessora, questo è per lei. Dedicato a lei!”
“Grazie, grazie mille.”
È in corso alle Murate, al “Festival internazionale di Architettura in video”, la tavola rotonda ‘Uno sguardo al futuro’, protagonista e destinataria l’ultima generazione di studenti della Facoltà su architettura, design, futuro sostenibile.
Fra i partecipanti, attesa presenza, Caterina Biti, con delega all’Urbanistica a Palazzo Vecchio. Ed è all’assessora, appunto, arrivata con un piccolo ritardo per impegni di giunta, che il presidente dell’associazione Idra porge la ‘lettera pubblica’ già consegnata a tutti i presenti, e il dossier sul caso-scuola degli ex conventi di Costa San Giorgio, incastonati fra Santa Felicita, Palazzo Pitti, Boboli e Forte Belvedere: il fascicolo ‘Laboratorio Belvedere, o della partecipazione negata’, che raccoglie i tanti autorevoli interventi dal mondo della cultura in difesa del riuso saggio e qualificato di quel complesso, è stato anch’esso messo a disposizione degli studenti architetti, ieri, perché con lo sguardo al futuro non si perda di vista il presente…
Al secondo giro di interventi, la dott.ssa Biti non manca di prendere coraggiosamente di petto l’argomento, pur in questa stagione difficilissima per l’urbanistica in città, e per l’immagine stessa di Firenze, colpita oggi da un ennesimo motivo di disdoro.


La sala

“Le cose complesse - commenta - sono anche le più interessanti. Problemi complessi portano a scelte difficili. A scelte che spesso creano anche dei malumori. Gli amici di Idra mi hanno appena consegnato a mano una lettera su una questione che in città tiene banco. La leggerò con assoluta attenzione. Ecco: quello che io vorrei e che davvero sento di chiedere con estrema sincerità a tutti è di cercare di non portare soltanto problemi, ma anche soluzioni”. E sulla domanda che Idra pone a Palazzo Vecchio in testa alla missiva aggiunge: “In questa cosa io ci sono, io mi ci metto a confrontarmi con chi solleva delle questioni ma porta anche delle soluzioni, perché abbiamo un patrimonio inestimabile, meraviglioso da dover conservare ma anche gestire, ma anche far vivere perché farlo crollare a mio avviso non è gestione e non è conservazione”.
Un’assunzione di impegno finalmente apprezzabile, dopo che per l’intera passata consiliatura Palazzo Vecchio - sindaco e assessori all’Urbanistica e alla Partecipazione - hanno ignorato e affossato il progetto partecipativo sottoscritto da centinaia di abitanti dell’Oltrarno, approvato e ammesso al finanziamento dalla Regione Toscana, e si è rifiutato persino di incontrarne i proponenti. Vani sono risultati anche il deposito di una poderosa osservazione tecnica e la relativa illustrazione in Commissione Urbanistica da parte di architetti e accademici che sottolineavano le criticità dell’intervento sul piano del carico urbanistico,  della sicurezza e della sostenibilità idrogeologica (come segnalato anche dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi), su quello della mobilità e dell’accessibilità, nonché su quello della tutela paesaggistica e della stessa appropriatezza in piena area Unesco.


Via dei Bardi e l'Editto

Seduto accanto all’esponente di Idra c’era ieri alle Murate il prof. Leonardo Rombai, colonna storica della conoscenza, della promozione e della tutela dei beni architettonici, culturali e ambientali in Toscana, presidente onorario di Italia Nostra Firenze. Ambedue hanno quindi raccolto l’apprezzata disponibilità dell’assessora, e già stamani le è stata inoltrata la richiesta di calendarizzare con una delegazione mista delle due associazioni l’appuntamento promesso. All’istanza Girolamo Dell’Olio ha accluso la versione elettronica delle ‘lettera ‘pubblica’, coi collegamenti a una piccola ma significativa parte della documentazione prodotta negli anni da Idra al riguardo: “Ci sembra doveroso segnalarla - scrive Idra all’assessora - atteso che all’atto dell’approvazione del progetto ella non rivestiva un ruolo nella Giunta comunale di Firenze. Converrà, confidiamo, che le azioni intraprese sull’argomento a partire dal luglio 2020, agevolmente reperibili sul sito web dell’Associazione fino ai giorni nostri, identificano proprio quel tipo di contributo costruttivo (leggasi ‘urbanistica partecipata’) che giustamente ella rivendicava ieri nel suo intervento come utile e necessaria, da parte della cittadinanza, nel rapporto con l’amministrazione pubblica”.