URBANISTICA A FIRENZE
di Associazione
di volontariato Idra

Caterina Biti - assessore
Dialogo
con Palazzo Vecchio?
“In
questa cosa io ci sono, io mi ci metto a confrontarmi con chi solleva delle
questioni ma porta anche delle soluzioni”. Così ieri Caterina Biti, assessora all’Urbanistica
del Comune di Firenze, in risposta alla garbata ‘lettera pubblica’
indirizzatale da Idra.
“Assessora, questo è per lei. Dedicato
a lei!”
“Grazie, grazie mille.”
È in corso alle Murate, al “Festival
internazionale di Architettura in video”, la
tavola rotonda ‘Uno sguardo al futuro’, protagonista e destinataria l’ultima
generazione di studenti della Facoltà su architettura, design, futuro
sostenibile.
Fra i partecipanti,
attesa presenza, Caterina Biti, con delega all’Urbanistica a Palazzo Vecchio. Ed
è all’assessora, appunto, arrivata con un piccolo ritardo per impegni di
giunta, che il presidente dell’associazione Idra porge la ‘lettera pubblica’ già
consegnata a tutti i presenti, e il dossier sul caso-scuola degli ex conventi
di Costa San Giorgio, incastonati fra Santa Felicita, Palazzo Pitti, Boboli e
Forte Belvedere: il fascicolo ‘Laboratorio Belvedere, o della partecipazione
negata’, che raccoglie i tanti autorevoli interventi dal mondo della cultura in
difesa del riuso saggio e qualificato di quel complesso, è stato anch’esso messo
a disposizione degli studenti architetti, ieri, perché con lo sguardo al futuro
non si perda di vista il presente…
Al
secondo giro di interventi, la dott.ssa Biti non manca di prendere
coraggiosamente di petto l’argomento, pur in questa stagione difficilissima per
l’urbanistica in città, e per l’immagine stessa di Firenze, colpita oggi da un
ennesimo motivo di disdoro.
| Caterina Biti - assessore |

La sala
“Le cose complesse - commenta - sono
anche le più interessanti. Problemi complessi portano a scelte difficili. A
scelte che spesso creano anche dei malumori. Gli amici di Idra mi hanno appena
consegnato a mano una lettera su una questione che in città tiene banco. La
leggerò con assoluta attenzione. Ecco: quello che io vorrei e che davvero sento
di chiedere con estrema sincerità a tutti è di cercare di non portare soltanto
problemi, ma anche soluzioni”. E sulla domanda che Idra pone a Palazzo Vecchio in
testa alla missiva aggiunge: “In questa cosa io ci sono, io mi ci metto a
confrontarmi con chi solleva delle questioni ma porta anche delle soluzioni,
perché abbiamo un patrimonio inestimabile, meraviglioso da dover conservare ma
anche gestire, ma anche far vivere perché farlo crollare a mio avviso non è
gestione e non è conservazione”.
Un’assunzione di impegno finalmente
apprezzabile, dopo che per l’intera passata consiliatura Palazzo Vecchio
- sindaco e assessori all’Urbanistica e alla Partecipazione - hanno ignorato e affossato
il progetto partecipativo sottoscritto da centinaia di abitanti dell’Oltrarno, approvato
e ammesso al finanziamento dalla Regione Toscana, e si è rifiutato persino di incontrarne
i proponenti. Vani sono risultati anche il deposito di una poderosa osservazione
tecnica e la relativa illustrazione in Commissione Urbanistica da parte di architetti
e accademici che sottolineavano le criticità dell’intervento sul piano del carico
urbanistico, della sicurezza e della sostenibilità
idrogeologica (come segnalato anche dal Direttore delle Gallerie degli Uffizi),
su quello della mobilità e dell’accessibilità, nonché su quello della tutela
paesaggistica e della stessa appropriatezza in piena area Unesco.

Via dei Bardi e l'Editto
Seduto accanto all’esponente di Idra
c’era ieri alle Murate il prof. Leonardo Rombai, colonna storica della conoscenza,
della promozione e della tutela dei beni architettonici, culturali e ambientali
in Toscana, presidente onorario di Italia Nostra Firenze. Ambedue hanno quindi
raccolto l’apprezzata disponibilità dell’assessora, e già stamani le è stata
inoltrata la richiesta di calendarizzare con una delegazione mista delle due
associazioni l’appuntamento promesso. All’istanza Girolamo Dell’Olio ha accluso
la versione elettronica delle ‘lettera ‘pubblica’, coi collegamenti a una
piccola ma significativa parte della documentazione prodotta negli anni da Idra
al riguardo: “Ci sembra doveroso segnalarla - scrive Idra all’assessora - atteso
che all’atto dell’approvazione del progetto ella non rivestiva un ruolo nella
Giunta comunale di Firenze. Converrà, confidiamo, che le azioni intraprese
sull’argomento a partire dal luglio 2020, agevolmente reperibili sul sito web
dell’Associazione fino ai giorni nostri, identificano proprio quel tipo di
contributo costruttivo (leggasi ‘urbanistica partecipata’) che giustamente ella
rivendicava ieri nel suo intervento come utile e necessaria, da parte della
cittadinanza, nel rapporto con l’amministrazione pubblica”.


