NOI, VOCI FUORI DAL CORO…
di Chiara Pasetti
L'attrice Silvia Lorenzo interprete di "Moi" |
Alla fine del 2013, sempre alla ricerca di figure
femminili del passato ma anche del presente (ce ne sono sempre meno, ahimé!),
che hanno segnato la cultura, l’arte, la scrittura del loro tempo, spesso
pagando a caro prezzo il proprio talento e il fatto di essere delle «voci fuori
dal coro», e che proprio per questo spesso la storia ha ingiustamente e
vergognosamente dimenticato, faccio la conoscenza di Madame Séverine
(pseudonimo di Caroline Rémy, nata nel 1855 e morta nel 1929). Giornalista e
scrittrice francese, femminista visionaria, fu una delle prime donne che riuscì
a distinguersi nel campo del giornalismo, da lei considerato (giustamente!)
anche un mezzo di denuncia sociale. Allieva di Jules Vallès, fu una delle firme
di punta del giornale fondato da Marguerite Durand, La Fronde. Frondista nella
penna e nell’anima, denunciò ogni forma di prevaricazione sociale e di
ingiustizia. Schierandosi sempre dalla parte dei poveri e degli oppressi,
condusse battaglie a favore della riabilitazione del capitano Dreyfus, della
cui innocenza non dubitò mai, di alcuni anarchici del tempo e, fra gli ultimi,
a favore di Sacco e Vanzetti. Scelse di non aderire al nascente movimento
femminista per conservare la propria indipendenza, ma si batté per il diritto
di voto per le donne, scrisse un articolo in cui si mostrò favorevole
all’aborto, e denunciò aspramente le violenze perpetrate all’interno delle
famiglie, secondo lei da attribuire al fatto che l’uomo considerava ancora la
donna una “sua proprietà”.
Dopo aver letto i suoi articoli (ed essermene
appassionata!), è nato un pezzo a firma mia per le pagine della Domenica de Il
Sole24ore, uscito il 2 marzo 2014, intitolato “Séverine, la prima réporter”.
Recentemente ho scritto di lei anche sulle pagine di “Elle” di marzo, nella
rubrica Storie di donna (“La regina della stampa”).
Uno dei testi
che più mi ha colpito, e che contiene una vasta scelta dei suoi articoli in
francese, e un saggio biografico, recava la prefazione, molto interessante e
puntuale, di Isabelle Rome…
Le donne che si cercano si trovano! Ho immediatamente
preso contatti con Isabelle, scoprendo con ammirazione che svolge la
professione di giudice. Da anni rivendica valori repubblicani nella società
civile e «una visione umanista della giustizia». Ha fondato anni fa
l’Associazione Paroles de Femmes en Picardie (oggi chiamata Femmes de
libertés), il cui obiettivo è difendere la libertà di espressione delle donne e
i valori di «libertà, uguaglianza e fratellanza». Tra le iniziative
dell’Associazione da lei costituita, la volontà di rendere omaggio a «grandi
donne del passato e del presente», tra cui appunto la grande Séverine.
All’azione congiunta di Isabelle Rome e Colette Deblé, pittrice che ha
realizzato alcuni lavis della giornalista francese vissuta a cavallo tra
Ottocento e Novecento, si deve anche la decisione, nel 2010, di mettere una
targa commemorativa fuori dalla casa di Séverine, che fino a quel momento non
esisteva.
La signora Rome, inoltre, ha scritto un libro di
grandissimo interesse, da me recensito sulle pagine del Sole24ore in data
6-9-2015, in un articolo dal titolo “La giustizia umanistica”. Il libro si
intitola Dans une prison de femmes. Une
juge en immersion, con la prefazione di Robert Badinter, edizioni Du
moment. Tra di noi è nato uno scambio epistolare (epistole elettroniche, ossia
mail!) fecondo e stimolante, i suoi libri (ne ha scritto un altro, dal titolo “Vous êtes naïve, Madame le Juge!), mi
hanno aperto a tematiche che non conoscevo in modo così approfondito, ma che ho sempre voluto
indagare. La situazione delle donne (e madri dunque) in prigione, i diritti
delle donne visti dalla parte di un giudice, e molto altro. Ho quindi pensato
che una studiosa e professionista di tale rilievo meritasse di essere
conosciuta anche in Italia. In occasione del debutto dello spettacolo da me
scritto (presso il Teatro Filodrammatici di Milano il 14 e 15 marzo, ore 21),
dedicato a Camille Claudel, altra grandissima donna, scultrice, contemporanea
di Séverine (Camille nasce nel 1864 e muore nel 1943, dopo trent’anni di
internamento in ospedale psichiatrico…), intitolato MOI, che dopo due anni di lavoro e diverse versioni è approdato ora
alla sua nuova e definitiva “veste”, per la regia di Andrea Gattinoni, con
Silvia Lorenzo nel ruolo di Camille Claudel, mi sono detta che la presenza di
Isabelle Rome sarebbe stata un valore aggiunto imperdibile in queste giornate
dedicate non solo a Camille Claudel, ma alle donne in generale, al talento,
alle difficoltà di essere riconosciuti e apprezzati per ciò che si è, e dunque
si fa… Scrivere, scolpire, dipingere, suonare uno strumento… Passioni spesso
“invisibili”, ma irrinunciabili per chi ha la fortuna di nutrirle dentro di sé.
Passioni che devono essere appunto “riconosciute” (“io non voglio essere
aiutata, ma riconosciuta!, affermava Camille).
Quindi ho organizzato due incontri, con l’Associazione
culturale “Le Rêve et la vie” di cui ho la gioia di essere il Presidente. Il
primo a Novara, il 12 marzo, alle ore 17, presso l’Istituto Civico Musicale
Brera (Via Verdi 2). Isabelle Rome, insieme a me, all’avvocato Davide Monzani,
all’insegnante Marie-Laure Piccard, in questa occasione nelle vesti di
interprete, e a Giulia Marchina che darà voce alle frasi di Séverine e di
Isabelle Rome scelte dai libri, parlerà delle battaglie condotte dalle donne
per le libertà, soprattutto le libertà di espressione e uguaglianza. Sono grata
all’Assessore all’Istruzione e Pari Opportunità di Novara, Margherita Patti,
per aver accolto questo evento all’interno di quelli già in programma per il
suo assessorato: la dottoressa Patti ha capito immediatamente, da persona
intelligente quale è, profondamente attenta e sensibile alle tematiche
femminili ma non solo (stupisce dire questo di un assessore, soprattutto di un
assessore donna, lo so, perché dovrebbe essere scontato, ma per esperienza
personale posso dire che no, non è davvero così! Per fortuna però, non tutti si
chiamano Itlodeo…!), il valore della persona che volevo invitare nella
mia-nostra città, Novara, per parlare di Séverine e dei diritti delle donne, e
ci farà l’onore di introdurre l’incontro del 12 marzo.
Subito dopo, il 14 marzo, in occasione del debutto
teatrale di MOI, alle ore 17 nel foyer del Teatro Filodrammatici di Milano (Via
Filodrammatici 1), si svolgerà una tavola rotonda dal titolo “Voci fuori dal
coro”. Insieme a Séverine, raccontata naturalmente da Isabelle Rome, si parlerà
di Antonia Pozzi, grazie alla presenza di Graziella Bernabò, sua biografa e
curatrice delle poesie e dell’epistolario pozziano edizioni Ancora. Per finire
su Camille Claudel, a cui il mio testo teatrale è dedicato. La moderazione è
affidata a Lara Ricci, collega e redattrice della Domenica-Il Sole24ore per le
pagine di letteratura e di poesia. Anche in questa occasione Giulia Marchina,
giovane studiosa di Amelia Rosselli, leggerà brani delle tre donne a cui è
dedicato l’incontro.
Prossimamente pubblicheremo su queste pagine una lunga
intervista a Isabelle Rome, con domande a cura mia, di Giulia Marchina, e del
Direttore di “Odissea” Angelo Gaccione.
E approfitto del prestigioso e a me caro spazio di “Odissea”,
superbamente e coraggiosamente diretto da Angelo Gaccione da tanti anni, per
ringraziare di cuore tutte le persone che parteciperanno all’incontro novarese
del 12 marzo e a quello milanese del 14 in qualità di relatori, moderatori,
interpreti, “lettori”, direttori, e tutti gli amici e soci dell’Associazione
che stanno lavorando, spesso nell’ombra, da mesi al mio fianco per realizzare
al meglio i due incontri e lo spettacolo MOI da me scritto (ricordo la regia di
Andrea Gattinoni e l’interpretazione di Silvia Lorenzo). Lo spettacolo si
avvale del sostegno, come dire, “visibile” -e preziosissimo!- della Fondazione
Banco Popolare di Novara e del Teatro Filodrammatici di Milano, ma è stato
possibile anche grazie ai tanti amici, troppo numerosi per essere qui nominati,
che spesso senza volere né un logo in locandina né una pizza in cambio hanno
reso possibile tutto questo. A loro va il mio più sentito e caloroso grazie.
Vi aspettiamo al Brera di Novara il 12 marzo, e ai
Filodrammatici di Milano il 14 (o 15)!
Ps. E se avete
voglia di scoprire, o conoscere meglio, un’altra grandissima donna, leggetemi
sulle pagine della Domenica del Sole24ore il prossimo 6 marzo…
Per info sugli incontri del 12 e 14 marzo, entrambi a
ingresso libero e gratuito:
www.lereveetlavie.it
Per info e prenotazioni spettacolo MOI :
www.teatrofilodrammatici.eu/spettacoli/moi/,
biglietteria: 0236727550