Il cavallo Nontiprendo
di Laura
Margherita Volante
Cavallo Nontiprendo era un baio dal fisico
slanciato elegante dal colore di un sigaro cubano, con in fronte una stella
d'oro.
Il suo
fantino lo amava molto, lo accudiva, gli accarezzava il muso e Nontiprendo
faceva gli occhi dolci e umidi.
Durante i
giorni di festa i bambini andavano al maneggio per visitare i cavalli. Di
fronte a Nontiprendo rimanevano estasiati e attratti dalla sua stella d'oro in
fronte, tanto da volerlo montare. Il suo fantino di nome Eros cercava di
convincere Nontiprendo a farsi cavalcare dai bambini. Niente da fare, iniziava
nitrire, ad alzare la zampa innervosito e con il muso esprimeva il suo rifiuto.
Eros era dispiaciuto per i bambini "Sarà nel nome un destino...",
pensava quel nome dato per la bizzarria del soggetto, che già da puledro
dimostrava reticenza a farsi montare da chiunque. Era fedele solo al suo
fantino. Un bambino arrabbiato esclamò "Sarai pure bello ma molto
antipatico!". Un giorno arrivò al maneggio un bambino speciale di nome
Leo, il quale guardava Nontiprendo con uno sguardo pieno d'amore senza chiedere
nulla. Ogni giorno si faceva accompagnare dal suo papà per guardarlo. Eros gli
chiese "Ti piacerebbe salire in groppa del cavallo? "Mi piacerebbe ma
non posso, Nontiprendo non vuole ed io lo rispetto", fu la risposta.
Intanto i bambini che andavano a vedere i cavalli, incominciarono a prendere in
giro Nontiprendo, gridando e correndo davanti a lui "Nontiprendo... Nontiprendo...
Nontiprendo... e chi ti vuole? Chi ti credi di essere?", tanto che Eros fu
costretto a mandarli via. Leo che era lì gli sussurro "Non badare a loro,
non capiscono niente!" e chiese al fantino "Perché si chiama
Nontiprendo ed è poco socievole?".
"Durante
il parto la sua mamma dallo sforzo morì; il puledrino essendo molto sensibile e
intelligente si chiuse in se stesso e scambiò me per la sua mamma".
"Poverino"
disse Leo. "Anch'io non ho la mamma".
Nontiprendo rizzò le orecchie avvicinando il muso al bambino speciale. A quel
punto Eros con delicatezza fece uscire dalla stalla Nontiprendo e con cautela
fece segno a Leo per farlo salire in groppa al cavallo. Nontiprendo divenne
docile facendosi montare dal bambino, che felice fece una passeggiata a cavallo
nel recinto sentendosi un re.
Fantino Eros
dopo quel fatto straordinario comprese il cavallo pensando "Forse
Nontiprendo si farebbe montare solo da bambini speciali come lui".
Infatti, da quel giorno invitò i bambini speciali, che accompagnati dai loro
educatori o genitori, poterono felici cavalcare Nontiprendo. "Ma guarda te!
sei proprio un cavallo tanto testone quanto buono". Nontiprendo lo guardò
nitrendo verso il cielo annuendo con la testa. Da quel giorno tutti bambini
speciali furono gli amici di un cavallo speciale. Il "Nontiprendo" era
solo per chi non meritava tanto.
La
diversità rende speciali chi la vive…