LA POESIA
di
Giuseppe Natale
Mentre viaggio alle radici
del mio tempo
Mentre
viaggio alle radici del mio tempo
mi
giungono da lontano
echi
che risuonano
di
bombardamenti e di truppe anglo-americane
che
dallo ionico mare sbarcano
in
terra di Calabria di Puglia e di Lucania
alle
calcagna delle nazifasciste belve
pronte
alle stragi:
la
prima nella città dei Sassi
che
tenta civile resistenza.
Echi
di racconti remoti,
voci
di popolo contadino
prima
incerte e flebili
poi
sempre più forti e rabbiose
e
corali e imperiose
che
urlano basta guerra!
Che
rivendicano Pane e Terra!
Lavoro Giustizia e Libertà!...
Echi
dal buio dell’unica stanza
nella
paura che l’abitava
in
una notte di coprifuoco
del
dicembre millenovecento quarantanove
nell’angosciosa
attesa e nervosa
- Arrivano! Arrivano!... -
Nel
rumore ferrato degli scarponi
dei
poliziotti di Scelba
sulle
deserte strade e annichilite
del
paese lasciato solo, e atterrito.
E
sul selciato colpito a morte
il
bracciante Giuseppe Novello.