MORATORIA PER TUTTE LE AUTOSTRADE
INUTILI E DANNOSE ANCORA DA ESEGUIRE
INUTILI E DANNOSE ANCORA DA ESEGUIRE
di Massimo Gatti
Massimo Gatti |
Dopo
che l’AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionaria Autostrade e
Trafori) ha fornito i dati sul fallimento economico e trasportistico delle
nuove autostrade BREBEMI (Brescia-Bergamo-Milano) e TEM (Melegnano-Agrate),
troppi si stracciano le vesti.
Gli esponenti PD, PDL
(nelle varie diramazioni), Lega Nord e centristi che si sbracciavano
ingloriosamente durante le inaugurazioni del 2014 e del 2015 dovrebbero avere
la decenza di tacere.
Restituiamo i meriti non
ai “facinorosi”, ma a una moltitudine di persone, associazioni, comitati,
partiti e a qualche amministratore pubblico coraggioso che si è battuto per
decenni contro le autostrade inutili e dannose e per un modello di sviluppo
alternativo, rispettoso dell’agricoltura, dei parchi e del territorio. Personalmente
conduco da sempre una battaglia in questa direzione e ricordo bene la storia
amministrativa di queste vicende e di come rimasi quasi da solo nel 2005 a
sostenere nel Consiglio provinciale di Milano la proposta di sciogliere la
società TEM. Io non ho mai cambiato posizione a seconda dei presidenti (Colli,
Penati, Podestà) e rivendico questa coerenza che se sostenuta avrebbe salvato
il nostro territorio e contrastato il dilagare della corruzione e delle mafie
connesso alla impostazione di alcune delle cosiddette “grandi opere”.
Oggi rispetto
all’aggressione continua e speculativa del partito del cemento e alle
complicità del Governo nazionale e di Regione Lombardia che hanno asservito la
Città Metropolitana e troppi enti locali, rimangono pochissime possibilità di
mostrare di essere pentiti sulle scelte passate. Per riacquistare un minimo di
credibilità occorre: decretare la moratoria immediata di tutti i tratti
autostradali non ancora costruiti, sospendere tutte le autorizzazioni concesse
dai vertici ministeriali falcidiati dalla Magistratura, dirottare tutte le
risorse disponibili per la cura e la salvaguardia del suolo, nonché per il
trasporto pubblico, per pendolari e la mobilità alternativa;
bloccare e revocare i
cantieri TEM appena aperti in Gessate in spregio alla sicurezza e alla salute
pubblica di quella comunità;
intervenire, sospendere e
rivalutare la RHO-Monza bloccando il mostro a quattordici corsie in Paderno
Dugnano fino all’interramento;
fermarsi al primo tratto
della Pedemontana appena concluso e revocare tutto il resto;
archiviare definitivamente
la Vigevano-Malpensa in qualsiasi versione proposta, respingendo giochi di
prestigio che facciano andare avanti la nuova tangenziale Ovest camuffata per
dare il colpo di grazia anche al parco del Ticino;
costringere i signori
delle autostrade a ridurre i danni, ripristinando il reticolo irriguo minore,
indennizzando subito gli agricoltori che devono investire in campagna,
promuovendo una massiccia riforestazione di pianura e ripristinando la
manutenzione ordinaria/straordinaria.
Infine noto qualche
commento anche erudito sulle compensazioni. Giusto stigmatizzare gli scambi
mercantili che hanno monetizzato i guasti, ma non cancelliamo il fatto che
tutte le opere di trasporto pubblico e di estensione del ferro e delle
metropolitane ipotizzate fuori Milano siano cancellate.
Hanno consumate tutte le
risorse e tutta la terra disponibile per le autostrade e se non si blocca
subito la parte ancora in itinere delle nuove infrastrutture le istituzioni perdono
definitivamente la faccia. Dopo le parole aspettiamo i fatti, ma come sempre
non rimarremo con le mani in mano non rassegnandoci ad assistere inermi alla distruzione
irreversibile di un territorio prezioso e irripetibile.
*Già Consigliere
provinciale di Milano
Lista Civica
Un'Altra Provincia
Partito della
Rifondazione Comunista
Partito dei
Comunisti Italiani
gattialtraprovincia@gmail.com
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