REFERENDUM E CENTRALITÀ
COSTITUZIONALE
di Franco Astengo
La fase
finale della campagna referendaria dovrà essere affrontata attraverso un’attenta
analisi del valore dei quesiti posti e della situazione in atto cercando di far
valere sì posizioni di principio ma anche elementi determinati dall’urgenza
politica. Questa valutazione è resa ancor più necessaria dalla posizione
assunta dalle forze di maggioranza e di governo (con riflesso immediato ai più
alti livelli istituzionali) di promuovere un’astensione di massa con lo scopo
di impedire la validità della consultazione attraverso il mancato
raggiungimento del quorum che prevede la partecipazione al voto della metà più
uno degli avanti diritto al voto (compresi coloro inclusi nelle liste elettorali
all’estero). Sulle ragioni che indussero i Costituenti a fissare questa soglia
si è diffuso Gianfranco Pasquino sulle colonne di “Domani”, mentre Vincenzo
Vita sul “il Manifesto” è entrato nel merito del tema della comunicazione
pubblica, i cui operatori tendono palesemente ad assecondare l’indicazione del
governo (ed anche questo tema è di natura strettamente costituzionale). Una
situazione molto particolare nella storia della vicenda politica italiana
(Pasquino ha richiamato per notare le differenze il precedente del referendum
sulla preferenza unica del 1991) che vede le forze di maggioranza e di governo
impegnate in una operazione legittimamente prevista ma che pone in discussione
un pilastro dell’agire democratico fondato sul voto (in Italia: diritto/dovere)
apparentemente senza violare la Costituzione Repubblicana. Sicuramente nella
stretta formalità giuridica i quesiti referendari che saranno votati l’8-9
giugno prossimi non rivestano carattere costituzionale: ed è questo il punto -
a mio giudizio - di analizzare attentamente proprio cercando di impostare al
meglio la conclusione della campagna elettorale per i 5 sì. Purtuttavia è
necessario segnalare l’esistenza di un evidente nesso costituzionale presente
nei 4 quesiti sul tema del lavoro e in quello sulla cittadinanza: nesso
costituzionale tra l’articolo 1 (fondamento della Repubblica) e articolo 3
(uguaglianza) in una connessione che evoca assieme libertà e uguaglianza,
proprio gli elementi fondativi della nostra Carta Costituzionale. È stato
scritto, il referendum riporta sulla scena politica quattro parole dal grande
significato etico: dignità, emancipazione, partecipazione, conflitto. In
sostanza l’astensione propugnata dalle forze di maggioranza e di governo oltre
che da livelli molto alti sul piano istituzionale sconfina nella lesione
costituzionale e va respinta proprio in quel senso. Perciò queste ultime
battute di confronto politico nel Paese non possono essere limitate alla pur
fondamentale lettura formale dei quesiti in ballo: siamo già ben oltre.

La Russa boicotta il Referendum.
I suoi figli li ha sistemati bene.
Boicottiamo La Russa e le destre

I suoi figli li ha sistemati bene.
Boicottiamo La Russa e le destre