AMIANTO E MORTI ALLA SCALA DI MILANO
Il processo per i morti
d’amianto che vede imputati 5 dirigenti del Teatro alla Scala (oltre
ai responsabili civili Fondazione Teatro alla Scala e
Centro
Diagnostico Italiano) per la morte di 8 lavoratori si avvia
verso le battute finali. Sono stati sentiti davanti alla presidente
della 9° Sezione del Tribunale, giudice Mariolina Panasiti e al Pm. Maurizio Ascione gli ultimi
due testimoni delle difese, due medici: il prof. Cottica e il dott. Liscalzi. Come nelle scorse udienze i consulenti dei padroni
hanno sostenuto la tesi che i lavoratori del Teatro non hanno respirato le
fibre di amianto sul posto di lavoro se non in piccolissime dosi, bensì quelle
provenienti dall’ambiente della città di Milano. I lavoratori del Teatro alla
Scala morti per mesotelioma, tumori polmonari o asbestosi - secondo questi
medici sul libro paga dei padroni (in tutti i processi per i morti d’amianto
sono consulenti dei padroni) - avrebbero respirato l’amianto prima di essere
assunti al Teatro.Esaminando ognuno dei lavoratori uccisi
dall’asbesto i due medici hanno sottolineato che essi avevano lavorato prima di
essere assunti al Teatro come edili, falegnami, meccanici, coibentatori,
secondo loro tutte lavorazioni in cui poteva essere presente amianto. Non solo: secondo questi “luminari” i lavoratori
morti potrebbero essersi ammalati per le fibre contenute negli attrezzi usati
nella vita domestica: phon asciugacapelli, tostapane, oppure dall’uso di apparecchi
radio o durante il servizio militare. In un caso hanno avuto la faccia tosta di
affermare che uno dei lavoratori morto per mesotelioma, che ha lavorato quasi
30 anni al teatro alla Scala, da bambino ha abitato per circa dieci anni a
Casale Monferrato e due a Porto Marghera. La prossima udienza si terrà venerdì 27 novembre
sempre al palazzo di Giustizia di Milano, aula 9 (pianterreno), con l’arringa
del Pubblico Ministero che formulerà la richiesta di condanna. Fiducia nello
Stato e nella magistratura non ne abbiamo mai avuta, ma sentire questi
menestrelli dei padroni e dei manager cantare le loro lodi, denigrando i
lavoratori ormai anche per noi che siamo abituati è diventato insopportabile.I
morti per amianto, sul lavoro, del profitto, sono crimini contro l’umanità e
noi vogliamo e pretendiamo giustizia”.Anche se in questa società l’unico diritto
riconosciuto è il profitto noi non ci arrendiamo. La lotta per la sicurezza nei
luoghi di lavoro e nel territorio continua, nelle fabbriche, nelle piazze e
anche nei tribunali dei padroni. Comitato per la Difesa della Salute
nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
e-mail: cip.mi@tiscali.it
Il processo per i morti
d’amianto che vede imputati 5 dirigenti del Teatro alla Scala (oltre
ai responsabili civili Fondazione Teatro alla Scala e
Centro
Diagnostico Italiano) per la morte di 8 lavoratori si avvia
verso le battute finali. Sono stati sentiti davanti alla presidente
della 9° Sezione del Tribunale, giudice Mariolina Panasiti e al Pm. Maurizio Ascione gli ultimi
due testimoni delle difese, due medici: il prof. Cottica e il dott. Liscalzi.