URGE UN SUSSULTO DI CORAGGIO
di
Vincenzo Rizzuto
Monito
al Movimento Cinque Stelle.
La
situazione di stallo e di sbandamento, che si è venuta a creare nel Movimento
dei Cinque Stelle, rischia di farlo scomparire come è avvenuto per altri
movimenti come quello, per fare un esempio, di Giannini, che nel dicembre del
1944 diede inizio al Fronte dell’Uomo Qualunque, destinato a sopravvivere
qualche anno. Sia Grillo che Giannini provengono dal variegato mondo dell’arte,
anche se il movimento di Grillo, rispetto a quello di Giannini, ha dato prova
di ben altro spessore e tenuta nel tempo, visto che è riuscito ad esprimere
larga capacità di inserimento e manovra nell’ambito delle istituzioni sia
locali che nazionali. A livello locale ha conquistato il governo in città come
Roma e Torino; a livello nazionale è riuscito ad essere forza determinante
nella formazione di vari governi, in seno ai quali ha determinato il varo di
riforme importanti, come la riduzione dei parlamentari, l’abolizione dei
vitalizi, l’approvazione del Reddito di Cittadinanza per 9 milioni di persone,
la destinazione di 11 miliardi contro il dissesto idrogeologico, un rilancio
della politica ecologica con lo stop ad ulteriori trivellazioni marine e
terrestri.
A
fronte di queste importanti scelte fortemente popolari, il Movimento si è
inceppato e non è stato in grado di mantenere le sue promesse, contraddicendosi
su tante altre aspettative popolari, che erano connaturate strettamente alla
sua stessa nascita: l’assurdo rifiuto di qualsiasi alleanza con altre forze, il
limite dei due mandati politici per gli eletti, il rifiuto di ogni immunità
parlamentare, che invece riconosce a Salvini per il Caso Diciotti; per non
parlare della TAV e della TAP, come dell’altra grande questione dei vaccini, su
cui il Movimento segna marcatamente il passo attraverso atteggiamenti, a dir
poco, contraddittori. Tutte queste contraddizioni, che ogni giorno diventano
sempre più macroscopiche e insostenibili, sono dovute non solo alla mancanza di
capacità organizzativa del Movimento, ma anche al fatto che esso vive attaccato
ancora al cordone ombelicale del padre padrone, da cui non si è emancipato e liberato.
Il Movimento così è ancora senza una propria identità, è ondivago, titubante
nelle scelte, senza un programma politico ben definito e si muove di volta in
volta a seconda delle scelte e degli umori del solito padre padrone, che lo
trascina spesso in burrascose avventure umorali e personali, che nulla hanno a
che fare con gli interessi sovrani della collettività, di cui dovrebbe essere
rappresentante come soggetto politico. Il Movimento è vittima allo stesso modo
dell’altra grande organizzazione del Cavaliere, che con il suo mastodontico
potere economico pilota e orienta di fatto l’intero seminato della Destra.
Il
Movimento Cinque Stelle, pertanto, se non vuole morire sotto il peso del suo
‘mentore’, ormai troppo ingombrante, deve diventare orfano per affrontare con
coraggio la strada del riscatto, abbandonando la politica ondivaga del
compromesso ad ogni costo e scegliendo con coraggio da che parte stare: non si
può certamente portare avanti la politica del cabotaggio, inseguendo la realtà
del giorno seguente, bisogna pur avere un’idea della società che si vuole
costruire, e per essa battersi senza tentennamenti e senza inseguire il
populismo, che non ha mai portato a risultati autenticamente democratici.
Noi
crediamo, senza farci accecare da ideologismi, che il Movimento Cinque Stelle
possa avere una funzione importante e non morire solo se saprà collocarsi nella
vasta area scoperta dei grandi, autentici bisogni popolari, in Italia come nel
resto dell’Europa, quali il rifiuto di politiche razziste, il diritto dei
popoli alla propria indipendenza, il contenimento delle spese per gli armamenti
in nome della pace e della collaborazione fra i popoli, il controllo pubblico
dell’energia e delle altre risorse naturali, il rispetto dell’ambiente come
bene supremo, un’assistenza sanitaria e una scuola gratuita per tutti, che
insieme ad altre scelte costituiscono la grande area politica del socialismo e
del liberalismo, quali si sono venuti a costituire in Europa attraverso le
innumerevoli lotte contro tutti i regimi autoritari.