L’UOMO TECNOLOGICO
di
Vincenzo Rizzuto
Con
l’uomo tecnologico si assiste stupiti all’assurdo: egli invia sofisticati e
meravigliosi missili nello spazio alla ricerca della vita aliena, e altrettanti
missili ancora più costosi e complicati per distruggere interi popoli! Così, da
una parte si cercano le origini e le ragioni profonde e misteriose del mondo,
dall’altra con spietata ferocia si compiono massacri e si dilania il pianeta
con inaudita ferocia e irrazionalità: insomma, lo stesso uomo ‘tecnologico’, che
stupisce per la sua ‘intelligenza’, si trasforma in una bestia, capace di utilizzare
tutte le sue risorse per innescare l’apocalisse. Di fronte a questa pazzia, di
sempre, c’è da perdere il ben dell’intelletto, e ogni giorno si fa una fatica
immane a chiedersi del perché di tutto questo; del perché i guerrafondai non
vengano isolati e additati come carnefici dell’umanità intera, ma anzi siano
stati seguiti in ogni tempo come grandi spiriti. Tutto questo induce quasi ad
auspicare nel mondo la governance dell’intelligenza artificiale in grado, forse,
di portare finalmente quella pace universale, teorizzata inutilmente dal buon
Immanuel Kant in pieno clima illuminista. È
vero, l’intelligenza artificiale non può che essere figlia dell’uomo, ma essa
potrebbe acquistare una sana autonomia, come sostengono tanti suoi fan; certo è
che proprio quest’uomo ‘tecnologico’, è altamente sofisticato quanto stupido,
perché dalla ‘Baia dei porci’ all’attuale guerra ucraina, è stato capace di
minacciare e usare l’apocalisse nucleare! Come è difficile allora vivere,
tirando a campare in solitudine in questo mondo di soffocante follia!