IO DON MILANI
di Norma Bertullacelli*
Don Milani
C’è un grande affannarsi di uomini di potere attorno
ai cadaveri di personalità che in vita avevano avversato quei poteri e quelle figure
e da cui avevano ricevuto avversione e ostilità: al proprio operare e alle
proprie idee. Ad ogni anniversario, o centenario, si scatena una gara a chi li
incensa di più quei cadaveri. Ma che cos’ha a che vedere l’avversione di don
Milani per la guerra e il militarismo con le idee e l’operare di Mattarella?
Norma Bertullacelli in questo scritto finge di essere Don Milani e rinfresca al
presidente della Repubblica la memoria.
La scuola a Barbiana
Onorevole Mattarella,
vengo a sapere che il 27 maggio, giorno
corrispondente al centenario della mia nascita sulla terra, è venuto a
visitare il “mio paese” e la mia tomba.
Un passo importante e significativo, verso
un uomo e sacerdote assolto dall’accusa di “apologia e incitamento
alla diserzione e alla disobbedienza civile” solo in quanto morto, mentre il
mio coimputato per gli stessi reati è stato condannato. Non presumo
che con questo gesto Lei abbia deciso di comunicare al mondo che condivide al
100% le mie opinioni ed i miei scritti. Ma forse Lei vuole esternare la sua
adesione ai principi più importanti tra quelli che volevo insegnare ai miei
ragazzi: o a quelli che più direttamente riguardano la carica che lei ricopre,
la più importante della Repubblica.
Forse però ha mutato alcune delle sue
opinioni; e forse intende prendere le distanze da alcuni gesti suoi e delle istituzioni
che lei rappresenta. Forse oggi lei intende comunicare che condivide la mia
affermazione “Dovevo ben insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia.
Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al
sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile
di tutto”? A maggior ragione, aggiungo oggi, chi occupa la massima carica dello
Stato.
La scuola, come lei sa, è stata tutta la mia
vita. Ho criticato duramente, con la durezza che mi imponeva il Vangelo,
la scuola del mio tempo. Una scuola che respingeva i ragazzi, come un inutile
ospedale che “cura i sani e respinge i malati”. La scuola di oggi respinge
ancora: l’ISTAT ci informa che 13,1% sono 18-24enni che hanno abbandonato
precocemente il sistema di istruzione e formazione. Tra i giovani senza
cittadinanza italiana è al 35,4%, all’11,0% tra gli italiani. Oggi come ieri
“voi dite d’aver bocciato i cretini e gli svogliati. Allora sostenete che Dio
fa nascere i cretini e gli svogliati nelle case dei poveri. Ma Dio non fa
questi dispetti ai poveri. È più facile che i dispettosi siate voi”.
Lo scrivevano i miei ragazzi nella Lettera a una professoressa.
Conta forse, signor presidente, di mandare un autorevole richiamo alla scuola
di oggi? Che si autodenomina, sciaguratamente, “del merito”; bollando come
“non meritevoli” analfabeti, poveri e stranieri? Tra quanti abbandonano
precocemente la scuola, quanti sono i figli delle classi agiate? Quanti di loro
potrebbero permettersi di passare ad un “diplomificio” per procurarsi
l’agognato “pezzo di carta”?
A sinistra con Gaccione l'obiettore
di coscienza Giuseppe Bruzzone
più volte incarcerato.
Foto scattata da Giuseppe Denti
in Largo Cairoli a Milano sabato
27 maggio 2023. Corteo contro la guerra
Dal Il 31 gennaio 2015 Lei ricopre la carica di
presidente della Repubblica. Quindi “supremo garante della Costituzione e
capo supremo delle Forze Armate”. Ha assunto la presidenza mentre era in
corso la partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan, scatenata dagli
USA con il pretesto della “caccia a Bin Laden”, successivamente catturato e
linciato dai marines statunitensi in Pakistan, mai processato né condannato da
nessun tribunale statunitense o internazionale. Lei non ha interrotto
immediatamente la partecipazione italiana a quella guerra, palesemente
incostituzionale. Anche il pretesto dei vincoli NATO, come lei sa, era
inconsistente: né l’Afghanistan, né alcun altro paese hanno mai aggredito gli
Stati Uniti. La guerra è finita “da sola” lasciando la popolazione
afghana, ed in particolare le donne, in una condizione inaccettabile. Ritiene
ancora che la decisione italiana di parteciparvi fosse giusta? Fosse
compatibile con i principi della Costituzione che “ripudia la guerra”,
all’articolo 11?
di coscienza Giuseppe Bruzzone
più volte incarcerato.
Foto scattata da Giuseppe Denti
in Largo Cairoli a Milano sabato
27 maggio 2023. Corteo contro la guerra