MONTE STELLA E GIARDINO DEI GIUSTI
CARO SINDACO TI SCRIVO…
La lettera che qui
pubblichiamo è stata mandata al Sindaco di Milano e alla sua Giunta.
Risponderà? Dirà qualcosa di pubblico? Finora non l’ho ha fatto, come non ha
risposto alle domande che “Odissea” gli ha posto già da qualche tempo. Quelle
domande e quell’intervista le rendiamo pubbliche ora, sotto questa lettera. C’è
lo spazio bianco con le risposte che attendiamo dal nostro Sindaco.
Caro Sindaco Pisapia,
le mandiamo tre cartoline che potrebbero entrare in un
ideale portfolio che documenti la bellezza, più o meno segreta, della sua
città. Che è anche la nostra e di tutti gli altri milanesi.
Tra poco questo luogo pubblico verrà radicalmente
trasformato con muri (che richiedono fondazioni), totem (le parole contengono
sempre una verità: qui il termine rivela un intento pubblicitario/comunicativo)
e persino un teatro all’aperto. Compiuto questo passo è assai probabile che ne
vengano altri. Che il luogo trasformato dall’intento pubblicitario/comunicativo
per una nobile causa diventi sede di bivacchi e rave party, con conseguente rapido
degrado. La risposta, non meno probabile, sarà la sua recinzione. Due le
conseguenze: 1) i cittadini di
Milano verranno privati di un luogo mirabile; 2) un capolavoro di moderna architettura del paesaggio -il Monte
Stella, questo il nome del luogo- verrà privato della sua unitarietà e
organicità, fatta di connessioni tra le balze, di richiami, di trasparenze e
vedute prospettiche.
«Pochi sono i monumenti dell’architettura moderna; pochi
soprattutto quelli che hanno un significato che va oltre la loro qualità
tecnica [...]. Certamente due a Milano: il Monte Stella di Piero Bottoni e la
Torre Velasca dei Bbpr. Piero Bottoni [...] trasforma un programma in una
grande architettura: il Monte Stella». Così scriveva Aldo Rossi nel 1985.
Il progetto a cui la sua Giunta ha appena dato il via
libera è un modo sbagliato per servire una nobile causa che sta a cuore a lei,
come alla stragrande parte dei cittadini di Milano. E che certamente sta a
cuore agli oltre 2000 cittadini che hanno sottoscritto un appello per la difesa
del Monte Stella; così come sta a cuore ai 255 intellettuali e professionisti
che hanno sottoscritto un analogo appello (documenti e firme che a giorni le
verranno recapitati).
Il Giardino dei Giusti chiede più visibilità? Lo si
dislochi nella parte orientale di Piazza Fontana (quella irrisolta prospiciente
il palazzo che ospita il Comando dei vigili): lì, traendo ispirazione da un
vecchio progetto di Gino Pollini, può sorgere una piantata regolare di ciliegi
da fiore. Per rimarcare il valore simbolico basterebbe un nome e una stele.
Troppo complicato? Gli si dedichi la Biblioteca degli alberi a Porta Nuova. Ma
si rispetti il Monte Stella, memoriale/sacrario di Milano
-carne e ossa della città distrutta dalla guerra- che il
suo progettista ha voluto come un simbolo di ritorno alla vita. Cordialmente.
Giancarlo Consonni
Graziella Tonon
Direzione
scientifica dell’Archivio Piero Bottoni, Politecnico di Milano
Alla cortese
attenzione dell’avv. Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano
Gentile sig. Sindaco,
questa lettera perché continuano ad arrivare alla Redazione
di “Odissea”, giornale che dirigo da diversi anni, e sul quale scrivono
prestigiose personalità italiane ed internazionali, lettere allarmate e
lamentele sulla vicenda del Monte Stella. Comitati e cittadini (assolutamente
non ostili alla sua Amministrazione e alla sua Giunta) ritengono che la scelta
di fare un intervento invasivo nel parco, seppure meritorio come quello di rendere
più evidente il Giardino dei Giusti, ne snaturerebbe significati e simboli.
Stanno anche approntando una lettera a lei e alla città per una raccolta di
firme che in seguito le verranno consegnate, perché venga bloccata la
decisione. Sotto quelle zolle ci sono le macerie, il dolore e le memorie di
tante vite dei milanesi e della loro città.
“Il Monte Stella è:
luogo di memorie sacro ai Milanesi, monumento storico-architettonico di
altissimo valore simbolico, creato dall'architetto Piero Bottoni con le macerie
della guerra.
Il Giardino dei
Giusti è ospitato sul Monte Stella dal 2003 con un regolamento che ne
raccomanda la cura e la conservazione della connotazione originaria.
Chiediamo quindi di
impedire la realizzazione dell'attuale progetto di trasformazione del Giardino
dei Giusti in una “imponente opera a sé stante” in contrasto con il parco che
la ospita, vi si sovrapporrebbe, sottraendone l'alta e sacra simbolicità che il
Monte Stella rappresenta per tutti i Cittadini Milanesi”. (dott. Francesco
Saverio Lanza Comitato Bonola).
“Il Giardino così
come è non ha bisogno di nessuna aggiunta, né manomissione, né trasformazione.
Deve essere lasciato allo stato attuale che è pieno di poesia e di incanto. Il
progetto di ristrutturazione finanziato da Gabriele Nissim detto ipocritamente
di "riqualificazione", distrugge il Giardino. Ecco la ragione della
comprensibile protesta sollevata dagli abitanti delle zone affezionati ad un
amato luogo che hanno visto fiorire e crescere ricco di verde e di alberi.”
(dott. Jacopo
Gardella - architetto e urbanista).
Potrei continuare sottoponendo alla sua attenzione, una
marea di lettere di questo tenore, ma sarebbe noioso e ripetitivo. In qualità
di scrittore ho dedicato a questa
città un certo numero di libri:
1. "Milano la
città e la memoria"
2. "Poeti per
Milano"
3. "Milano in
versi"
4. "Milano città
narrata" (ben 4 edizioni. Questo volume è stato presentato anche in
Galleria, all'Urban Center del Comune di Milano, ed è tuttora fra i più venduti
in città). Senza contare un romanzo, ben 5 libri di racconti (tutti ambientati
a Milano e fra le sue vie e strade) e la tonnellata di articoli, in difesa di
luoghi, palazzi storici, tradizioni, memorie e quant'altro. In età molto
giovane il Comune di Milano mi diede un premio (cerimonia nella Sala
dell'Orologio) per la mia sensibilità verso i problemi della città, e qualcuno
voleva proporre il mio nome per l'Ambrogino d'Oro con la motivazione di aver
scritto "la più bella poesia di un non milanese dedicata a Milano". Ma
il più bel premio per me è prendersi cura della città e difenderla, il resto
non conta. Si deve anche alle battaglie civili di "Odissea" che
dirigo da circa 12 anni, se ci siamo liberati da un'amministrazione pessima
come quella della Moratti; e si deve a "Odissea" se è stato rimosso
l'amianto da alcune strutture pubbliche: Policlinico, Uffici comunali di via
Larga, e così via. Ma sono tante le battaglie culturali e civili che ci vedono
attivi da sempre. Personalmente ho partecipato alla manifestazione da lei e
dalla sua Giunta indetta per ripulire il pezzo di città sfigurata dagli episodi
del 1° Maggio, e ho sfilato da Cadorna fino alla Darsena, per unire la mia voce
alla protesta: Nessuno tocchi Milano. Credo in questi oltre 40 anni di vita a
Milano, di avere espresso il mio amore verso la nostra città, in maniera
pubblica e continua; dunque in ragione di ciò le chiedo di rispondere alle
domande qui allegate, per tranquillizzare i numerosi cittadini che si sono
rivolti a noi e sforzarsi di trovare un’alternativa. Queste domande e risposte
saranno pubblicate sulle pagine di “Odissea”, in modo che il quartiere e i
cittadini milanesi ne possano venire a conoscenza. Ecco le domande.
Gaccione: Qual è
la sua posizione e quella della sua Giunta su questa questione?
Pisapia:
Gaccione: Non
ritiene che sarebbe utile convocare i cittadini della zona interessati e i
rappresentanti dei vari comitati, per un incontro chiarificatore a Palazzo
Marino? È sempre estremamente importante per un’Amministrazione democratica
entrare in sintonia con i suoi amministrati evitando conflitti e
fraintendimenti.
Pisapia:
Gaccione: Personalmente
ritengo che un parco pubblico ha già la sua vocazione: accogliere alberi e
piante; magari sostituendo quelle malridotte, ammalate, o che il vento butta
giù, perché resti sempre bello, decoroso e accogliente. Il Monte Stella è
bellissimo e si potrebbe continuare a dedicare agli uomini e alle donne che si
sono comportati da Giusti e da Umani, nuove piante come è avvenuto finora,
arricchendolo di volta in volta. È d’accordo?
Pisapia:
Gaccione: l’idea
di Gabriele Nissim e della Gariwo, non potrebbe essere realizzata in uno spazio
diverso? Per esempio si potrebbe suggerire di adottare uno dei tanti muri
degradati della città, per recuperarlo
mediante l’intervento gratuito di singoli artisti e sotto la direzione di un
bravo architetto. Ciascun artista si
impegnerebbe a creare una mattonella su cui verrebbe inciso il nome del Giusto,
e che poi verrebbe murata su quella superficie con una cerimonia pubblica.
Diventerebbe visivamente una soluzione molto affascinante, ed avrebbe il merito
di recuperare dal degrado uno spazio cittadino. Ci sono stati di questi
interventi in varie città: Berlino, per esempio; ma anche in Calabria dove un
lungo splendido muro dedicato alla poesia, attira ogni anno migliaia di
visitatori. Quello qui suggerito sarebbe esclusivamente dedicato ai Giusti, e
organizzato secondo i modi ritenuti più idonei. Cittadini benemeriti potrebbero
adottare il muro e anche prendersene cura. Come scrive Licurgo nella sua
requisitoria “Contro Leocrate”,
“L’amministrazione di una città consiste nella custodia che ciascuno ne fa per
la sua parte”. Lei crede che questa potrebbe essere una buona soluzione da
sperimentare? E non potrebbe essere anche utile sentire dagli abitanti del
luogo qualche loro proposta diversa? So che alcuni hanno pensato di trasferire
il progetto Nissim dal posto dove adesso si trova il Giardino dei Giusti in un
posto vicino abbandonato e squallido, occupato dai frammenti di asfalto di una
strada non più usata. Molte sono le interessanti alternative proposte o
proponibili per continuare l’esempio dato dal Giardino dei Giusti, salvo quella
davvero deplorevole di snaturare e cancellare per sempre il suo felice aspetto
attuale.
Pisapia:
Nel ringraziarla per la sensibilità e la disponibilità,
voglia gradire questo piccolo omaggio* alla nostra città. Cordialmente.
Prof. Angelo Gaccione
* Si tratta di una poesia su Milano