IL MIO RICORDO DI LICIA ROGNINI
di
Guido Salvini
Licia e Pino con le loro bimbe
L’ex
magistrato Guido Salvini ricorda Licia Pinelli
Licia e Pino con le loro bimbe |
Ho conosciuto Licia Pinelli più volte in
occasione di incontri e dibattiti. Era una persona che era vicina, credo, al
mondo culturale del cattolicesimo progressista che non era affatto in contrasto
ma anzi era in sintonia con la visione del mondo del marito, ferroviere le cui
idee non erano l’espressione di un semplice vitalismo giovanile ma erano
ragionate e molto legate a quel sindacalismo libertario che era stato una parte
importante del movimento operaio ed era alieno da qualsiasi compromissione con
la violenza. Licia e Pino, figli della classe operaia di quell’epoca, per
questo amavano lo studio come strumento di progresso: si erano conosciuti ad un
corso di esperanto. La ricordo una donna dignitosa, composta, la stessa
compostezza di coloro che avevano partecipato quel 20 dicembre 1969 al corteo
funebre di Pino Pinelli in piazza Selinunte, avevo 16 anni e c’ero anch’io. In Internet
si trova ancora qualche spezzone in bianco e nero di quel corteo che sfilava in
silenzio in periferia quando a Milano era già buio, commovente.
Da lei non venivano mai
parole violente ma era ferma, come le sue figlie, nella richiesta di verità
sulla morte di Pino e sulla strage di piazza Fontana e sulle macchinazioni che
erano state la causa di entrambe. Un impegno umano e civile che è giunto sino
all’incontro, insieme alla vedova Calabresi, nel 2009 con il Presidente Giorgio
Napolitano.
Sulla
lapide di Giuseppe Pinelli sono incisi alcuni versi di una poesia dell’Antologia
di Spoon River di Edgar Lee Masters, in cui la statua di una donna
bendata, che rappresenta la Giustizia, tiene nella mano destra una bilancia ma
nella sinistra una spada con la quale colpisce i deboli, un operaio, un bimbo,
una donna. Sino a quando un giovane con un berretto rosso riesce a strapparle la benda e mette a nudo il suo viso imputridito. La mano di quel giovane è
anche quella di Licia Rognini che per tanti anni con il suo impegno e il suo
dolore ha smascherato una giustizia cieca e senza verità.
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I FUNERALI