CON IL SOLE O CON LA PIOGGIA
DOMENICA 17 APRILE VOTIAMO SI
CONTRO LE TRIVELLE IN MARE
Con
le riserve certe di petrolio nei mari italiani si coprirebbero SOLO 8 settimane
di consumi nazionali: nonostante questo, pur di incassare i diritti di
estrazione, le royalties, e in cambio
di un numero irrisorio di posti di lavoro, il governo vuole danneggiare la
bellezza delle nostre coste, il turismo, la pesca sostenibile, la fauna marina,
la stessa economia dei territori costieri. C’è poi il rischio di incidenti:
tutti i mari del pianeta sono stati colpiti da disastri petroliferi, che
sarebbero particolarmente devastanti in un mare chiuso come il Mediterraneo.
Per ostacolare il raggiungimento del quorum, il governo ha rifiutato, come data
per il referendum, l’abbinamento con le elezioni amministrative di giugno, con
una spesa aggiuntiva di 306 milioni che pagheremo noi cittadini e cittadine. La
sicurezza energetica per l’Italia può e deve venire dalle energie alternative,
compatibili con l’ambiente e con la salute e portatrici di moltissima nuova
occupazione.
Maria Carla Baroni