L’autunno ed i suoi colori ad Acri, oggi...
prima del referendum
di Francesco Foggia
Una vita fa, ero
ancora uno studente universitario, raccolsi firme e pubblicai articoli (“Gazzetta
del Sud”, “Confronto”, “Umanità Nova”, ecc.) perché l’ex campo sportivo di
questa città diventasse un giardino attrezzato dove anziani, donne, bambini, e
non solo, potessero leggere in pace, rilassarsi, andare su uno scivolo e su un’altalena.
Una decisione folle, poi sconfitta, voleva farci la stazione dei Pullman, e
fino ad oggi questo lembo di verde nel cuore della città ha resistito, e come
dimostrano queste foto, regala ai suoi abitanti questi meravigliosi struggenti
colori. Ogni tanto qualche folle torna alla carica, Francesco Foggia con questo
scritto ci mette tutti in guardia dalle loro grinfie. Quanto a me ho scritto
più volte: “Meglio viva un albero che dieci imbecilli”. (A.G.)
Basta
fermarci un po’ e riflettere su ciò che succede o guardarci attorno per percepire
lo scorrere del tempo ed il cambio delle stagioni. In questo periodo le ore di
luce solare diminuiscono, le temperature medie giornaliere si abbassano, le
piogge aumentano di frequenza e le foglie incominciano ad ingiallirsi per
abbandonare rami e rametti e depositarsi su terreni e prati erbosi.
In Acri, soprattutto nei
giardini pubblici comunali ove è posto il gazebo (prolungamento di P.za V.
Sprovieri), in questi giorni si possono osservare tutte le sfumature cromatiche
autunnali: da un verde più o meno intenso delle piante sempreverdi (lecci e
conifere) ad un giallo (o ad un rossiccio) fino ad un marroncino scolorito
degli alberi a foglie caduche.
Questo spettacolo è qui, alla
nostra portata… proponiamolo anche agli occhi dei nostri bimbi, perché essi potrebbero
non osservarlo più così da vicino, potrebbero non trovare più in questo spazio
né gli alberi svettanti nell’azzurro dei cieli né il tappeto di foglie
variopinte che si forma in ottobre alla loro base… altri personaggi, con alte
funzioni di potere, potrebbero rivolgere la loro attenzione a quest’area di
verde pubblico (ricavata - è bene ricordarlo - da uno spoglio rettangolo di calcio
per volontà dell’Amministrazione Rocco) e procedere ad un suo “ammodernamento”,
spazzando via, con drastica scelta personale (comodo farla passare per “dinamismo”)
tutto ciò che non sia in armonia con i propri progetti e soprassedendo sulla
volontà della popolazione acrese.
Viene facile prevedere (per
quanto ha caratterizzato finora - e tutte le volte che ha amministrato - questo
assolutistico praticismo) che altre soluzioni (quali: campetti di calcetto, di
tennis, di basket, finanche di bocce o di pelota, oltre ad un ipotetico campo
attrezzato per skateboard e per pattinaggio) potrebbero trovare posto nell’attuale
spazio verde, se le alte cariche pubbliche lo dovessero (malauguratamente) ritenere
statico, non al passo dei tempi, ingombrante, antieconomico, inservibile e,
perfino, insalubre (sic!).
Pensateci, gente di Acri…
pensateci bene e consigliate le mamme a portarci i bambini ora, per vedere i colori autunnali… prima che venga
l’inverno, cioè prima che il referendum del 4 dicembre 2016 possa dare (nel
caso vincesse il SÌ) più potere alle persone che “si danno alla politica” per velleità personali e possa zittire ulteriormente
la voce dei cittadini!