MADRE TERRA
Oggi è la Giornata Mondiale del
Suolo e della FAO (Food and Agricolture Organization). La FAO (16 ottobre 1945)
è l’organizzazione mondiale istituita dalle Nazioni Unite per l’agricoltura e
l’alimentazione. Ha lo scopo di contribuire e accrescere i livelli di
nutrizione, la produttività agricola e di migliorare le condizioni di vita
delle popolazioni rurali, nonché concorrere alla crescita economica mondiale.
Parlo del Suolo perché è l’elemento naturale più vicino a noi perché ci ospita
e ci nutre. In pratica, è la pelle del pianeta Terra che dà la vita al mondo
vegetale con le sue sostanze organiche e inorganiche e nutre quello animale con
i suoi frutti. Un Suolo sano dà frutti sani; se è malato trasmette le sue
malattie agli esseri viventi. Cosa ci chiede il Suolo? Solamente più rispetto
nel nostro interesse soprattutto. Per quanto sia grande il nostro corpo
celeste, il Suolo è una piccola pellicola che varia da 30 cm al massimo di un
paio di metri in alcuni punti. Gli studiosi dicono che per formare uno spessore
di Suolo di pochi centimetri occorrono circa 500 anni; eppure per distruggerlo
basta un tempo infinitamente più piccolo. Inquinare è facile, disinquinare è
molto più difficile e costoso; involontariamente anche i comuni mortali
concorrono all’avvelenamento del Suolo col loro comportamento volontario o
involontario, con i loro stili di vita, le loro esigenze secondarie e le loro
scelte commerciali. Coprire il Suolo di cemento significa distruggere parte di
esso per sempre; quel terreno si considera morto dal punto di vista vitale.
Troppi interessi economici e speculazioni ne limitano la sopravvivenza; l’uso
intensivo di prodotti chimici ne limita la sua fertilità e modifica il suo
stato di salute. I disastri ambientali concorrono alle inondazioni; un Suolo
privato dalla vegetazione non trattiene l’acqua piovana e questa scivola a
valle con violenza sulle persone e sull’arredo urbano. Gli incendi sono
un’offesa al Suolo, che poi paga tutta la collettività; c’è chi ci specula per
interesse personale momentaneo e non capisce, o meglio pensa all’uovo oggi e
non si preoccupa che i posteri domani avranno bisogno della gallina che farà le
uova. Un proverbio cinese dice: “Tutti dipendiamo da quel sottile strato di
terra e dal fatto che piove”. Il Suolo è una priorità sociale che va difeso come
bene comune, come l’aria e l’acqua. Tutti e tre sono definiti beni infiniti
perché ci sono sempre stati ed hanno poco valore; diventano beni finiti e di
grande valore quando non si potranno più utilizzare perché scarseggiano o sono
“ammalati”. Mi torna alla mente un detto antiquato che diceva pressappoco così:
“Gli uomini vengono sulla terra per
scoprire, ammirare, conoscere, godere dei frutti del suolo e poi ritornano nel
nulla da dove sono venuti. Devono lasciare ogni cosa al suo posto così come la
trovano, se non migliorarla, affinché gli altri che verranno dopo di loro potranno
provare le stesse sensazioni”.
Carmine
Scavello