di Giordano Bruno Guerri*
Veduta del Vittoriale |
Salò. Molto è stato fatto, nel
2018, al Vittoriale degli Italiani.
Il
restauro del viale d’ingresso, dei Pili del Piave e del Dare in Brocca,
dell’affusto di cannone che accompagnò d’Annunzio nell’ultimo viaggio, dei Pili
portabandiera, della serra da fiori, del Ponte dei Conigli e del Ponte della
Fortuna; abbiamo vinto molti bandi, stabilito nuove alleanze, accresciuto
GardaMusei e lanciato il progetto GardaMusei Scuole; abbiamo avuto giornate
assai speciali il 20 gennaio, il 17 marzo, il 26 maggio (con il Silent Wifi
Concert c’erano 7785 visitatori, numero mai raggiunto prima), il 2 giugno,
giorno del matrimonio sulla Nave Puglia di Federico d’Annunzio e Giulia
Mazzoni, il 14 agosto con il Premio Più Luce! per attori che leggono poesia, il
9 agosto abbiamo ricordato il Volo su Vienna con un spettacolare lancio di
volantini da aerei d’epoca, il 22 settembre, con la presentazione di guanti
bellissimi dannunziani, del nostro olio e la nostra prima vendemmia, il 2
dicembre è stato consegnato a Samantha Cristoforetti il IX Premio del
Vittoriale e il 14 dicembre il Premio Genio Vagante a Elenonora Troja,
un’astronauta e un’astrofisica, non a caso nel motto dannunziano “Più alto, più
oltre”; abbiamo organizzato un convegno su d’Annunzio e Ovidio e pubblicato gli
atti di un importante convegno internazionale su Fiume tenuto nel 1996, allora
non pubblicati per mancanza di fondi; abbiamo accolto e aiutato 131 studiosi,
acquisito e pubblicato volumi, voglio ricordare in particolare la nuova
edizione critica dell’Elettra e il volume che ha dedicato al Vittoriale la
Treccani, secondo di una collana sui grandi palazzi italiani, subito dopo il
Quirinale; abbiamo ricevuto in dono opere d’arte, volumi preziosi, autografi, e
molti ne abbiamo acquisiti, compresi gli autografi scomparsi dal Vittoriale
all’inizio degli anni Sessanta; abbiamo inaugurato cinque mostre, “La Favolosa
gioia” a Gardaland, “L’illusione del mio tempo” di Quirino Gnutti, “Odorarium
mirabilis”, realizzata da Mavive grazie all’art bonus, “Clausure al Vittoriale”
di Grazia Cucco, “Fiume 1850-2018. La filatelia fiumana tra mito, storia ed
economia. 1918-1924”; abbiamo aiutato a formare numerosi giovani con
l’alternanza scuola-lavoro, con i tirocini curriculari universitari, con il
Servizio Civile Nazionale e con la didattica museale; abbiamo concluso accordi
per il finanziamento di due studiosi con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e
con l’Università degli studi di Brescia; inoltre abbiamo finanziato tre
studiosi per ricerche su Fiume; Il Festival Vittoriale Tener-a-Mente, con
biglietti venduti in 31 Paesi, ha avuto il tutto esaurito nella maggior parte
degli spettacoli; il bilancio è florido e gli ingressi – 265.146 – hanno
raggiunto il numero più alto degli ultimi 40 anni.
Le
attività di maggiore soddisfazione – però, a mio parere – sono state quelle
meno appariscenti.
La
pulizia degli alvei e la messa in sicurezza delle Vallette, l’ammodernamento
dell’impianto elettrico dell’Anfiteatro, la creazione dei nuovi magazzini sotto
l’Anfiteatro, con la conseguente liberazione di Casa Cama per fini più
appropriati, il nuovo impianto di climatizzazione che garantisce una
conservazione perfetta dei preziosissimi documenti ospitati negli Archivi.
L’incontro
del 2 dicembre, al Vittoriale, con l’assessore alla Cultura di Fiume Ivan Sarar
e con la rappresentante dell’ambasciata croata Tamara Perisic. E’ stata la
prima volta di un simile evento, ma appena l’inizio di un percorso che
impegnerà il Vittoriale nel prossimo biennio: lo studio e la divulgazione
dell’Impresa di Fiume”, un episodio cruciale nella vita di Gabriele d’Annunzio
e nella storia d’Italia, ancora da mettere nella giusta luce storiografica e
interpretativa. Lo faremo.
*Presidente della Fondazione Il
Vittoriale degli Italiani