AVVENNE MA NON ACCADDE
Giunsi
di notte nel tuo paese
Tutti
gli alberi
verticalmente
sdraiati
nel
sonno dei rami
I
piani delle case
coricati
l’uno sull’altro
Solo
le strade ancora in piedi:
e
ad esse m’accompagnai
in
un colloquio senza sosta
di
scarpe ed asfalto
Rasentando
file
d’auto immerse
in
metallici sonni
(ma
che mi contavano i passi
coi
loro tachimetri)
ed
attendendo
l’apertura
degli occhi
delle
russanti finestre
Finché
le “mie”
al
mattino
(per
il sonno socchiuse)
non
urtarono (svegliandomi)
contro
le tue già sveglie
E
ci ritrovammo in sangue
e
frantumi
Ma
rattoppato
ogni squarcio
con
la stoffa del cuore
noi
papaveri fummo
più
alti del cielo
nel
grano
ormai
pane del sole nascente
Nicolino Longo