Poeti e guerra
I
REMEMBER
Ti
ho portato sul Monte Stella
un bosco di piante verdi
e noi seduti sopra montagne di macerie
memori di vite
squassate, forse di trilli
svaniti di bimbi.
Un
rumore sordo sopra Milano
sziiiii sziiiii sziiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
una pattuglia di aerei bombardano.
Nelle
cantine occhi impauriti
al sibilo della bomba cadente,
preghiere ammutolite, case tremanti,
la bomba più in là
domani macerie fumanti, vite distrutte.
Io
e te con le nostre storie,
silenziosi, ognuno col proprio “remember”:
Tu, Edel אצילי ragazzo ebreo di New York
scavavi nel dramma della tua gente,
io cercavo tra i volti perduti della Resistenza
quello di mio padre.
Poi
tu iniziasti un canto liberatorio
gioioso, ed io sulle orme delle tue parole,
cantai con te: alle macerie, agli alberi,
all’ erba sulla quale stavamo seduti,
alla nostra giovane età:
Hava
naghila
Hava naghila
Hava naghila ve nis’mecha
(ripetere due volte)
Hava
neranenah
Hava neranenah
Hava neranenah ve nis’mecha
(ripetere due volte)
Uru,
uru achim!
Uru achim b’lev sameach
(ripetere quattro volte)
Uru
achim, uru achim!
B’lev sameach.
Se
vieni a New York chiamami
ti scrivo il mio indirizzo.
Non ci venni mai, ma sempre nel ricordo.
[Wilma Minotti Cerini]