LE BASI NATO SONO ILLEGALI
Un autorevole parere giuridico commissionato da
22 associazioni pacifiste afferma l’illegalità della presenza di armi nucleari
in Italia.
Dal 26 maggio
2022 è in libreria il volume Parere giuridico sulla presenza di armi nucleari
in Italia (185 pp., Multimage) redatto dagli avvocati Joachim Lau e
Claudio Giangiacomo, di IALANA Italia, indiscutibilmente tra i
più competenti in materia. Fondata nel 1988 a
Stoccolma, IALANA (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms)
è un’associazione internazionale di legali che operano per l’eliminazione delle
armi nucleari e il rafforzamento del diritto internazionale umanitario, con
status consultivo presso le Nazioni Unite. Decise a strappare il velo di
silenzio sul pericolo atomico che gli italiani corrono ogni giorno a causa
degli ordigni nucleari custoditi nelle basi NATO di Aviano (Pordenone) e Ghedi
(Brescia), Abbasso la guerra e altre ventuno associazioni
pacifiste territoriali e nazionali si sono rivolte agli avvocati Lau e
Giangiacomo per chiedere uno studio sui possibili rimedi giuridici ben
prima che l’invasione russa dell’Ucraina e il profilarsi di uno scontro tra
superpotenze rendesse la minaccia di distruzione atomica un argomento sempre
più concreto, nominato e persino banalizzato. Ma se le minacce reciproche delle
superpotenze hanno riportato alla luce le fosche dottrine della deterrenza, la
presenza del nucleare statunitense in Italia resta un tabù, circondato dal
segreto di Stato. Per questo motivo, il Parere
giuridico sulla presenza di armi nucleari in Italia assume oggi
una potenzialità straordinaria: mostrare l’insipienza e le convenienze di un
potere istituzionale che negli anni non ha tenuto in alcun conto la sicurezza
dei cittadini, nascondendo e minimizzando la presenza a 85 chilometri da
Milano, nel caso di Ghedi, a 95 chilometri da Venezia, nel caso di Aviano, del
più grande arsenale atomico europeo dispiegato dagli USA. Due luoghi del tutto
ignorati dai media, dove le attuali bombe nucleari B61-3 e B61-4 sono destinate
a essere sostituite entro qualche mese dalle più sofisticate B61-12, dotate di
quattro opzioni di potenza, fino a un massimo di 50 chilotoni ciascuna, vale a
dire una potenza superiore a tre bombe di Hiroshima. Lo studio motiva
l’illegalità della presenza su territorio italiano di almeno quaranta ordigni
nucleari, in violazione del Trattato di Non Proliferazione ratificato dal
nostro Paese nel 1975 e di altre norme nazionali e internazionali, e non
nasconde la paradossale difficoltà di ottenere una condanna in via giudiziaria
e un conseguente ordine di rimozione. Ma le azioni possibili sono numerose e
hanno necessità di essere sostenute da una larga consapevolezza. Secondo un
recente sondaggio condotto da YouGov, il 74% dei cittadini è a favore della
rimozione delle armi atomiche statunitensi dislocate in Italia. Posizioni
distantissime da quelle del potere politico e istituzionale. La speranza è che
questo studio serva a promuovere non solo un’azione legale, ma un capillare
lavoro di conoscenza che ci renda cittadini e cittadine consapevoli, capaci di
riaffermare la centralità dei territori e l’inviolabilità delle vite che li
abitano. Il volume, con un’introduzione di Elio
Pagani e Ugo Giannangeli (associazione Abbasso la guerra) e una prefazione di
Daniela Padoan (associazione Laudato Si’) e Patrizia Sterpetti (Women's
International League for Peace and Freedom - WILPF) sarà presentato
in anteprima il 4 giugno 2022 nell’ambito di EireneFest, il Festival del
libro per la pace e la nonviolenza, che si terrà a Roma tra il 2 e il 5
giugno.
Per contatti:
abbassolaguerra@gmail.com
331 - 3298611
Abbasso la Guerra OdV
Sede Operativa , c/o Castello Missionari Comboniani,
Venegono Superiore (Va)