ROMA. LIBRI CONTRO LA GUERRAdi
Laura Tussi
Un
festival di idee contro l’odio e la guerra. Il primo Festival internazionale
del libro per la pace e la nonviolenza. È
in azione la grande macchina organizzatrice di idee e organizzativa di
iniziative, che parte dal basso e, nonostante le difficoltà rispetto alla
disponibilità di risorse umane ed economiche, vede l’impegno di decine di
operatori e volontari per la pace e la nonviolenza intenti e impegnati a
collaborare per la realizzazione del primo festival internazionale del libro
per la pace e la nonviolenza di Roma: il tutto a partire da un volontariato
attivo e consapevole che crea grandi iniziative dal niente. Il grande motore di
idee e novità del festival ha letteralmente costruito tassello per tassello un
mosaico di pace con più di un centinaio di presentazioni e incontri e mostre e
spettacoli e performances. Una autentica panoramica ad ampio raggio d’azione
nonviolenta e intervento sociale e culturale sull’attualità degli eventi che
accadono nel mondo: dalla guerra in Ucraina a tutte le guerre Nato, dalle morti
per l’uranio impoverito alla tutela dell’ambiente e degli ecosistemi planetari
compromessi dai dissesti climatici e dalle alterazioni climatiche.Un
festival internazionale a 360 gradi a riguardo della panoramica mondiale
relativa alle emergenze e minacce che incombono sull’intera umanità: dalla
guerra nucleare alla disuguaglianza sociale globale, dalla violenza strutturale
alle migrazioni forzate e al problema della violenza a tutti i livelli del
macrosistema planetario.Una
ventata di informazioni e approfondimenti e notizie sull’attualità di questo
nostro presente che certamente spaventa, ma queste iniziative come il festival
del libro per la pace e la nonviolenza di Roma danno ampio respiro all’intera
umanità, a ogni singolo attivista che si impegna in quanto persona per il bene,
contro il male in assoluto. Con
il libro Memoria e futuro edito da Mimesis Edizioni, che contiene i
contributi scritti di molte personalità tra cui Vittorio Agnoletto, Moni
Ovadia, Alex Zanotelli, saremo presenti in parte da remoto in parte in presenza
con personalità di spicco del mondo dell’attivismo e della politica da Maurizio
Acerbo, segretario nazionale del partito della rifondazione comunista, sinistra
europea a Paolo Ferrero, Vicepresidente della sinistra in Europa, fino al
celebre Giorgio Cremaschi. E poi l’operatore di pace Gianmarco Pisa e
l’esponente Anpi Fabrizio Cracolici e l’ecopacifista, portavoce della associazione
Disarmisti Esigenti Alfonso Navarra. E poi ancora personaggi del calibro di
Vandana Shiva e Pat Patfoort per trattare dei temi più pressanti della nostra terrestrità,
del nostro essere figli di una grande madre terra e di una cosmogenesi
femminile. Siamo figli delle stelle come sosteneva la grande astrofisica
Margherita Hack e veniamo da una procreazione femminile: concetti plurimi avvalorati
dal grande portato ideale e di pensiero del femminismo del Novecento e del
neofemminismo.Per
cui siamo figli di madre terra, della natura che è femmina.Questo
esclude la nostra dipendenza da un Dio maschio, unico, forte, onnipotente. La
nostra esistenza è più che mai fragilità, è una terra matria, è un Dio donna.
Negli scritti economico filosofici del 1844, il giovane Marx indaga un rapporto
più stretto tra genere umano e natura, da cui discendiamo. Tutti questi spunti
di pensiero dovrebbero spronare la nuova sinistra pacifista ed ecologista a
maturare un pensiero del tutto laico che collabori, ma non dipenda in toto, dal pensiero dell’attuale
pontefice.La
sinistra deve saper maturare un pensiero ateo e laico autonomo e indipendente
in base ai presupposti del concetto di terrestrità ed al legame con madre
natura. Questo pensiero prende anche le mosse dalle teorie del pensiero della
complessità che spaziano dagli assunti di Edgar Morin fino al grande partigiano
e deportato e padre costituente dell’Onu Stéphane Hessel. A partire dal premio
Nobel per la pace collettivo per il disarmo nucleare universale che ha
investito tutti gli attivisti per la pace e la nonviolenza e che ci vede
testimoni attivi per la ratifica del TPAN in Italia, nonostante il veto della
Nato, noi possiamo sostenere di essere tutti premi Nobel per la pace con Ican,
la rete internazionale per l’abolizione degli ordigni di distruzione di massa
nucleari e per il disarmo nucleare a livello mondiale e universale.Il
libro Memoria e futuro è un mezzo comunicativo e portavoce, insieme a molti
altri protagonisti del festival, di queste importanti istanze culturali e di
impegno politico e attivismo pacifista.
Una
ventata di informazioni e approfondimenti e notizie sull’attualità di questo
nostro presente che certamente spaventa, ma queste iniziative come il festival
del libro per la pace e la nonviolenza di Roma danno ampio respiro all’intera
umanità, a ogni singolo attivista che si impegna in quanto persona per il bene,
contro il male in assoluto.