LA BIBLIOTECA OSTINATA
di
Angelo Gaccione
“Fondare biblioteche è come costruire ancora granai
pubblici, ammassare riserve contro un inverno dello spirito che da molti
indizi, mio malgrado, vedo venire”. Queste sagge parole sono della
scrittrice Marguerite Yourcenar. L’inverno dello spirito c’è già: è
nell’accumulo di migliaia di testate nucleari nei bunker degli Stati in grado
di provocare l’inverno nucleare, cancellare non solo il patrimonio
universale della cultura, ma l’uomo stesso che quel meraviglioso patrimonio ha
creato col suo genio e la sua intelligenza. In ogni conflitto fra Stati armati,
a fare le spese sono minoranze di belligeranti, migliaia di esseri umani e una
quantità altrettanto vasta di edifici storici, monumenti, teatri, musei,
biblioteche. Una perdita immane e irreparabile che accresce l’inverno dello
spirito, lo rende più gelido. In tutte le epoche abbiamo avuto uomini che
disperdono e distruggono; e uomini che conservano e che costruiscono.
Quest’ultimi sono il sale della terra, il seme buono che rinasce e germoglia.
Senza la loro ostinazione nel mondo trionferebbe la barbarie. Da un uomo
ostinato è appena nata a Milano, in una zona a me cara perché è a due passi dall’Università
degli Studi, la bellissima Statale di cui tante volte ho scritto; a ridosso
della Basilica di San Nazaro in Brolo e lungo il Corso di Porta Romana,
l’antica e fascinosa Via Porticata di cui oggi possiamo solo immaginare la
stupenda prospettiva di quello che un tempo era il Borgo dritto, una nuova biblioteca.
Paolo Prota-Giurleo |
Si chiama Biblioteca Ostinata, per l’appunto, e il suo creatore è Paolo Prota-Giurleo, uno splendido ottantenne la cui personalità non vi lascia indifferenti. Nato a Sestola, in provincia di Modena nel 1943, ma solo perché i genitori (padre napoletano e mamma genovese) a causa della guerra erano dovuti sfollare dalla città meneghina dove invece si compirà anni dopo, il suo destino di lavoratore-studente prima alla Bocconi, dove inizierà gli studi di Economia e Commercio (così si chiamava allora la facoltà), e poi completerà alla Cattolica seguendo i corsi serali. Un destino identico a tutti coloro che erano costretti a lavorare per mantenersi agli studi, come è accaduto anche a me. Una brillante carriera lo porterà a ricoprire cariche elevate in note aziende quotate in Borsa, compresa quella di amministratore delegato. Dei libri, di queste creature più fragili e più terribili che io conosca, si innamora prestissimo. Già tra i 18 e i 19 anni comincia ad acquistarne, e lo fa con i libri di poesia, forse anche per questo mi è risultato subito simpatico: uno studioso di economia che si concede alla poesia non può che avere una fantasia accesa e una sensibilità non comune. Non ha più smesso il dottor Prota-Giurleo, e di libri ne ha accumulato, nel tempo, una quantità esagerata: più del necessario, come scriveva Petrarca dei suoi libri all’amico Anchiseo.
Prota-Giurleo e Gaccione Gennaio 2023 |
Per fortuna Prota-Giurleo ha fatto fortuna e dunque può permettersi di dare degna sistemazione ai suoi libri in almeno tre abitazioni, fra cui quella sul lago Maggiore a Meina. Perché alloggiare 10 mila libri non è uno scherzo, e bisogna avere spazio e solai molto resistenti, se non si vuol fare la fine del personaggio del racconto “Il libro della staffa” del mio recente libro Sonata in due movimenti, seppellito dai suoi libri che invano aveva tentato di donare alla Biblioteca della sua città.
Carlo Bo |
La prima volta che ho varcato la soglia della casa del critico e senatore Carlo Bo, ho temuto davvero che i pavimenti del suo appartamento nella via Privata Maria Teresa cedessero. Ne aveva più di trentamila e faceva a gara con lo storico e parlamentare Giovanni Spadolini a chi ne accumulasse di più. Ma per fortuna Bo aveva a disposizione la grande casa paterna a Sestri Levante e l’Università di Urbino di cui era Rettore. Sono libri di storia, filosofia, arte, letteratura, libri rari e libri per ragazzi, i 4 mila che Prota-Giurleo ha messo a disposizione in comodato gratuito, assegnandoli all’Associazione Marco Proto-Giurleo che della gestione della Biblioteca si dovrà occupare. È ubicata in via Osti al numero 6, (non vi sfugga la dicitura Ostinata; cioè nata in via Osti, e con osti-nazione da una passione osti-nata) a piano strada del piccolo vicolo che un tempo lontano doveva pullulare di osterie, in un locale dalle travature in legno molto bello e che era stato un negozio di essenze molto raffinato. Una vera fortuna per il suo creatore che ha l’abitazione al numero 3 della stessa via, e per raggiungerla gli basta una semplice falcata.