CAPELLI AL VENTO
Poeti
e oppressori. / 7
Negin Fallâhi
“Odissea”
continua l’omaggio alla poesia iraniana di opposizione pubblicando testi di
autrici ed autori costretti a vivere all’estero.
Negin Fallâhi, nata in Iran vive in
Francia a Marsiglia. Architetto, interior designer, scenografa e progetta disegni
per tappeti. Scrive poesie fin dall’adolescenza e le pubblica su riviste.
*
Una
barricata in testa
gli occhi del bambino,
rubati dal dittatore
la madre del bambino,
rubata
suo padre, rubato
la sua terra, rubata
il mondo sulla mia retina
vuoto
zero
assurdo,
sulla pagina: colore
nei miei occhi: bianco e
nero
un inverno crolla su un
bambino
sulla pagina: colore
nei miei occhi: bianco e
nero
la mia ossessione
per un bambino senza
speranza
che non conosce neanche la
parola desiderio!
Lascio l’abisso del mio
dolore per delle terre più sicure
qui nessuna barricata
Costruisco una fortezza
attorno al mio corpo
cullato dal canto delle
montagne un bambino si addormenta
Urlo – svegliati!
dammi la luce dei tuoi
occhi
la terra delle tue mani
la primavera del tuo
cammino
per cambiare il mondo.
[Traduzione Merilyne
Bertoncini]